
A Phillip Island grava l’incognita legata al deterioramento delle gomme. Vista la situazione, la direzione corsa ha preso una decisione singolare: obbligo di cambio moto equipaggiata con pneumatici duri entro il giro 14.
Per tutelare la sicurezza dei piloti quindi la gara sarà sostanzialmente divisa in due. La Bridgestone non ha assicurato la tenuta della gomma posteriore dopo la metà gara. Si era pensato anche di limare dei giri rendendo la competizione più breve, ipotesi scartata per i troppi interessi che ruotano attorno al mondo della MotoGP, senza contare che gli appassionati avrebbero visto uno spettacolo dimezzato.
La maggior parte dei piloti, da Lorenzo a Marquez passando per Rossi, nutrono forti dubbi su questo compromesso: vedere moto che entrano ed escono dai box è molto pericoloso, poi c’è anche il problema di dover effettuare dei giri su una gomma fredda.
Della bagarre potrebbe approfittarne Marquez che ha la possibilità di chiudere il discorso mondiale, ma Lorenzo dopo la pole con il nuovo record della pista, vuol tenere ancora aperta la porta iridata.
Marco Galluzzi