Cgil, Cisl, Uil: 4 ore di sciopero contro la Legge di stabilità

Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages)

La Legge di stabilità è al centro della discussione politica di questi giorni. Dopo il varo del provvedimenti in Consiglio dei Ministri, mentre ci si appresta a dare inizio all’iter parlamentare della legge, sono arrivate già numerose dichiarazioni con cui politici e parti sociali disquisiscono sulle possibili prospettive che questo piano apre. Da parte di Confindustria – che ha parlato per voce del presidente, Giorgio Squinzi – c’è il timore che il passaggio alle camere del Parlamento apporti modifiche peggiorative alla legge. I sindacati confederali, invece, si sono detti contrari all’approvazione del provvedimento, indipendentemente da emendamenti che potranno essere proposti da deputati e senatori.

Proprio Cgil, Cisl e Uil, si sono incontrati oggi in una riunione con la quale hanno discusso le azioni da intraprendere per tentare di contrastare la Legge ed hanno effettuato, al termine del vertice, una conferenza stampa durante la quale hanno annunciato uno sciopero di 4 ore. La protesta dovrà svolgersi, stando a quanto affermato da Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni, da qui alla metà di novembre e si svolgerà in ambito territoriale, senza una manifestazione congiunta di tipo nazionale.

Il più prolisso nelle esternazioni in conferenza stampa è stato Luigi Angeletti, il quale ha spiegato le ragioni della presa di posizione comune tra i tre sindacati. La diminuzione delle imposte applicate sul lavoro è il primo punto toccato dal leader della Cisl: “La riduzione delle tasse sul lavoro sia lo strumento più efficace per la crescita stessa. Con questa legge  abbiamo condannato il paese alla stagnazione”. Angeletti ha continuato consigliando al governo di tagliare sulla spesa e gli sprechi della pubblica amministrazione, in modo da reperire i fondi per tagliare le tasse in maniera più incisiva.

Redazione online