
In vista del congresso che si terrà a dicembre per l’elezione del Segretario del Pd i candidati che concorrono al vertice del partito hanno avviato un’intensa campagna per conquistare il consenso elettorale.
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi lancia un attacco su più fronti tra provocazioni e sfide: da una parte Renzi provoca la linea di coesione del partito sostenendo che le larghe intese non devono essere mai più fatte dall’altra il sindaco di Firenze sembra sfidare in un tu per tu quello che potrebbe essere il suo concorrente più pericoloso, Gianni Cuperlo.
In merito a questo faccia a faccia, intervenendo al Videoforum di Repubblica.it Renzi ha risposto alla domanda se condivideva le posizioni di Cuperlo sul ticket. Nella sua replica, il sindaco Renzi, come si direbbe nel gergo sportivo, dribbla la domanda e contrattacca: “Siamo già ai ticket…Ha già risposto a Cuperlo: parliamo di cose serie, parliamo dei congressi”.
Eliminato l’ostacolo dello sfidante, il sindaco è poi tornato a parlare della legge elettorale: “Non esiste che si vada a votare con un sistema proporzionale, ne va della dignità del Pd. Ho insistito sulla legge elettorale” spiega Renzi per fermare il “giochino di qualcuno in Parlamento, spero non tra gli altri candidati alla segreteria del Pd ma magari tra qualcuno che li sostiene, di poter forzare per arrivare a una legge elettorale proporzionale”.
In base alla legge di stabilità Renzi sottolinea che come pensano in molti “l’idea è buona e le cifre sono basse”. E quando un cronista gli chiede se avrebbe fatto cose diverse Renzi punta sulla retorica e afferma che “non possiamo immaginare di fare il controcanto al governo Letta. C’è il governo Letta e governa Letta”.
In futuro Renzi pensa ad un partito che possa prendere i voti di Grillo e del centrodestra: “Io della sinistra con la puzza sotto il naso non ne posso più, la sinistra che si crogiola nel com’è bello partecipare mi manda fuori di testa. Dobbiamo avere fame di vincere”.
Un partito che sia più amplio e capace di attrarre altri elettori e questo sottolinea Renzi non è solo per puntare ai voti fuori dal campo storico del Pd: “E’ una polemica poco comprensibile: uno che si candida a fare il segretario del Pd è evidente che vuole i voti. Io non voglio vincere perché mi piace arrivare per primo ma perché penso che per ricercatore che è costretto ad andare all’estero a lavorare, per un artigiano per un giovane disoccupato, noi abbiamo più risposte degli altri”.
“Se vogliamo vincere le prossime elezioni qualcosa a Grillo e qualcosa al centrodestra oltre all’astensione va presa perché se non la prendi devi prendere il voto di Brunetta in Parlamento”,ha poi aggiunto Renzi che in merito alle prossime elezioni e sull’ipotesi di una coalizione controbatte di voler aspettare la legge elettorale.
“Io personalmente sogno due partititi: uno di destra e uno di sinistra. Se la partita diventa un centrosinistra e un centrodestra con la divisione di Sc lo schema dovrebbe essere quello dell’altra volta. Ora però non bisogna mettersi a fare alchimie politiche: vediamo la legge elettorale però vediamo anche i contenuti, la politica deve provare a incrociare le speranze della gente”.
In base alla legge Renzi sostiene che il Pd “imporrà” una legge di “impianto maggioritario. Noi imporremo una legge elettorale, se vinciamo le primarie. Per questo dico andiamo alla Camera anziché al Senato: abbiamo una maggioranza molto forte sia con una parte di Sc che con Sel. I numeri ci sono”, ha concluso Renzi.
Immediata la replica di Epifani che come riporta l’Ansa, commentando la critica di Renzi che denuncia “giochini” nel Pd per un modello proporzionale, dichiara che “il sistema maggioritario a doppio turno è storicamente la posizione del Pd. Poi la questione è come realizzarlo”.
Redazione