
Era malato di Sla e la sua volontà di denunciare le falle del sistema assistenziale italiano nei confronti dei gravi ammalati e dei disabili lo ho portato alla morte. Raffaele Pennacchio, un medico di Macerata Campania che stava vivendo sulla propria pelle gli effetti degenerativi della Sclerosi laterale amiotrofica, è deceduto ieri sera dopo aver partecipato, assieme al comitato 16 novembre di cui era parte attiva, al presidio di fronte a Ministero dell'Economia e all'incontro ottenuto dagli attivisti per dialogare con i delegati del governo per il comparto Economia e Salute.
La morte è avvenuta ieri mentre Pennacchia si trovava in albergo e stava conversando con i suoi colleghi, soddisfatto per il lavoro fatto fuori e dentro il Ministero e fiducioso per la promessa che i Sottosegretari Pier Paolo Baretta e Paolo Fadda hanno fatto di aumentare i finanziamenti pubblici destinati all'assistenza domiciliare per malati di malattie neurodegenerative, disabili e malati gravi.
Tra le testimonianze sull'attivismo e la tenacia di Pennacchia, quella di Mariangela Lamanna, compagnia del Comitato 16 aprile, la quale ha detto: “Raffaele si è battuto per accendere i riflettori sull'assistenza domiciliare ai disabili gravi e gravissimi che hanno diritto a restare a casa con dignità e a cure amorevoli”.
Redazione online