Milano: assolto imprenditore con arretrati di imposte pari a 180mila euro

Palazzo di Giustizia a Milano (Getty Images)

E’ stato scagionato dall’accusa di evasione fiscale perché quanto ha fatto “non costituisce reato”: questo il parere del Gup di Milano che nelle ultime ore si è trovato a dover giudicare un imprenditore informatico che non ha potuto versare nelle casse statali 180mila euro di tasse perché la sua azienda stava fallendo.

L’intestatario della ditta aveva preso le dovute precauzioni ed aveva avvisato l’Agenzia delle entrate di non poter pagare l’ingente ammontare di denaro che gli era stato addebitato per oneri relativi al sistema di tassazione. Addirittura l’uomo si era premunito inviando all’Agenzia una lettera.

A difendere l’imputato dalle accuse all’interno del processo con rito abbreviato che si è svolto nel capoluogo lombardo gli avvocati Giulio Martino e Marco Petrone, i quali hanno fino all’ultimo sostenuto che l’accusato non aveva alcuna intenzione di praticare l’evasione fiscale.

Redazione online