
Sono stati incriminati quattro lituani arrestati ieri con l'accusa di omicidio. Secondo quanto riportano i media, dalle investigazioni emergono altri sei indagati. Per oggi è atteso l'interrogatorio degli aggressori dopo il quale dovrebbe essere confermato il fermo mentre il movente resta ancora da stabilire.
E' il triste riepilogo della tragica aggressione avvenuta a Madistone, capoluogo del Kent, dove un gruppo di ragazzi sono stati coinvolti nell'uccisione di Joele Leotta, il 19enne italiano di Nibionno, assalito domenica scorsa con un collega nella pizzeria Vesuvius dove lavorava come cameriere.
INDAGINI – Secondo le indagini, gli aggressori sono tutti originari della Lituania. Tra questi, Aleksandras Zuravliovas, 26enne di Beaumont Road, Tomas Gelezinis, 30enne di Lower Stone Street; Saulius Tamoliunas, 23enne di Union Street e Linas Zidonis, 21enne senza dimora fissa.
Fermato anche un 30enne inglese la cui custodia cautelare non è ancora stata convalidata e un 45enne britannico che è stato liberato su cauzione insieme ad un altro sospettato.
Ma in tutto sono 10 le persone indagate che dovranno anche rispondere di lesioni personali gravi nei confronti di Alex Galbiati di Molteno, anche lui di 19 anni, aggredito che avrebbe raccontato di aver sentito urlare da parte degli aggressori “Ci rubi il lavoro”.
Come riporta la BBC, la sera dell'omicidio sono state arrestate 7 persone, mentre l'indomani altre due persone sono state fermate.
INTERROGATORIO
Oggi i quattro lituani arrestati compariranno davanti ai giudici della Medway Magistrates' Court via video conferenza.
Ed è proprio sul movente che ora si stanno orientando le ricerche degli investigatori.
Al momento, le fonti della polizia riferiscono che non si possono diffondere dettagli sulle indagini in quanto “potrebbero intralciare la procedura in tribunale”.
Secondo quanto trapela dal caso, nessun movente è stato ancora confermato: gli investigatori stanno valutando sia la tesi per motivi razziali che l’ipotesi dello scambio di persona.
Tra le altre ipotesi anche quella che il gruppo degli aggressori abbia voluto dare una lezione ai due giovani italiani perché avevano occupato il letto di un loro amico sfrattato perché era sempre ubriaco e che gli avrebbero rubato il lavoro.
I media inglesi evitano di sottolineare il movente dell'aggressione a sfondo razziale: “Un agente della polizia ha confermato che i detective non stanno indagando sull'ipotesi di un'aggressioen a sfondo razziale”, scrive il kentonline.co.uk.
RICOSTRUZIONE DELL'AGGRESSIONE
Alex, l'altro ragazzo che è stato aggredito è stato dismesso dall'ospedale e ha ringraziato tutti coloro che in questi giorni l'hanno assistito.
In base al racconto di Alex si apprende che la sera dell'aggressione stava guardando un film con Joele nella loro camera, in Lower Stone Street, situata sopra al ristorante. In base alla ricostruzione, un gruppo di ragazzi, in superiorità numerica ha fatto irruzione nella loro stanza, prendendosela con i due giovani. Tra le armi impiegate sembra che il gruppo abbia utilizzato anche un coltello per infierire contro i ragazzi italiani.
Quando sono intervenuti i soccorsi era già troppo tardi per Joele che è stato immediatamente trasportato con l’eliambulanza all'ospedale King's College di Londra, dove è deceduto poco dopo.
I poliziotti hanno individuato il gruppo degli aggressori poco dopo, mentre erano seduti a tavola in attesa che venisse servito loro quanto ordinato, come se nulla fosse accaduto.
PARENTI E COMUNITÀ' DI NIBIONNO
I genitori di Joele sono stati avvertiti solo lunedì mattina dai funzionari della farnesina e si sono imbarcati sul primo aereo disponibile con il fratello minore di appena 15 anni.
E' tanto lo sgomento del padre che ha raccontato che Joele era arrivato in Inghilterra da appena una settimana: “Era felicissimo di questa esperienza, siamo talmente frastornati che non riusciamo neppure a pensare, vogliamo capire. Era appena arrivato, non avrebbe neppure avuto il tempo per venire in attrito con qualcuno. L'unica cosa certa è che mio figlio eè stato ucciso, che si tratta di omicidio… sul movente io non posso ancora dire nulla. Era arrivato lunedì 14 e il giorno dopo aveva cominciato a lavorare nel ristorante Vesuvius a Maidestone dove aveva trovato anche alloggio. Se non sbaglio il ristorante è gestito da italiani. Conosco anche l'altro ragazzo aggredito con il quale abbiamo cercato di parlare appena arrivati in Inghilterra. Gli investigatori che si occupano del caso per telefono non hanno voluto dirmi nulla”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Nibionno, Claudio Usuelli, che ha commentato che la cittadina è una “comunità sconvolta. Un ragazzo lascia il proprio Paese per cercare un'esistenza libera” e trova la morte “da parte di energumeni, non vi sono per loro altre definizioni: sono delle bestie”.
Il sindaco ha poi denunciato il ritardo della comunicazione ufficiale da parte delle autorità inglesi che hanno avvisato con ritardo quelle italiane: “Le autorità inglesi hanno avvisato con grave ritardo quelle italiane della tragica morte di Joele: i familiari lo hanno saputo attraverso un'amica del ragazzo che vive lì. Dobbiamo prendere lezioni di efficienza tutti i giorni da inglesi, tedeschi e altri, quando, in questo caso, i carabinieri di Costa Masnaga e la Farnesina si sono impegnati al massimo per dare informazioni alla famiglia di Joele. I famigliari sono stati informati da un'amica del ragazzo dall'Inghilterra: solo grazie ai carabinieri e alla Farnesina sono riusciti a capire che cosa era successo. Non dagli inglesi che si sono mossi in ritardo”, ha concluso amareggiato il Sindaco.
Redazione
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