
Ieri sera si è riunita fino a tardi l'assemblea di deputati e senatori di Scelta Civica, il partito di Mario Monti in fibrillazione per gli scontri tra il senatore a vita e l'ala centrista del suo partito guidata dal ministro della Difesa Mario Mauro, cui sono seguite le dimissioni del professore. I centristi o “popolari” guidati da Mauro vorrebbero dare vita ad una nuova forza unitaria di centrodestra insieme all'Udc di Pier Ferdinando Casini, alle ultime elezioni confluito in Scelta Civica, e anche con il Pdl, a prescindere dalla presenza o meno di Silvio Berlusconi. Un progetto che ha mandato su tutte le furie Monti, fino a spingerlo alle sue dimissioni, motivate anche dalla insoddisfazione per la legge di stabilità, per la quale ha accusato il governo Letta di essersi “inginocchiato al Pdl”.
Scelta Civica si avvia ormai verso la spaccatura formale, dopo che i montiani, in numero prevalente all'interno del comitato direttivo, hanno approvato l'altra notte un documento con cui è stata decisa la separazione dai popolari di Casini e Mario Mauro, ma ribadendo l’impegno di sostenere “con convinzione e lealtà il governo Letta”, portando avanti il ruolo di stimolo all’esecutivo. Questo documento, approvato a larga maggioranza dal comitato direttivo di Scelta Civica, è stato approvato nella notte, sempre a maggioranza, anche dall'assemblea degli eletti del partito. Non hanno votato, come era prevedibile, i parlamentari vicino al ministro Mauro, il quale ha abbandonato l'assemblea prima dell'esito della votazione. Mauro ha comunque chiesto la convocazione del congresso di Scelta Civica, per stabilire in modo definitivo la linea del partito. All'assemblea di ieri era presente anche l'ex premier Mario Monti.
Nel documento finale, diffuso al termine dell'assemblea, si chiede a Monti di ritirare le dimissioni e rientrare in Scelta Civica e nel suo gruppo parlamentare, mentre non viene convocato ancora alcun congresso del partito.Nel documento si rinnova l'”impegno alla lealtà al governo Letta”, di cui Scelta Civica conferma voler continuare ad essere componente di maggioranza, ma nel rispetto di patti scritti su riforme e contenuto di provvedimenti. Lo stesso Monti aveva più volte chiesto la sottoscrizione di un patto di governo.
“Nel corso dell'assemblea di Scelta Civica, convocata informalmente, alla quale è stato invitato il senatore Mario Monti presidente dimissionario, ha avuto luogo un ampio scambio di vedute sugli avvenimenti di questi giorni”, si legge nel documento finale. “L'assemblea degli eletti di Sc ha confermato l'impegno ad un sostegno leale al governo Letta e alla grande coalizione che per prima Scelta Civica ha voluto – si legge ancora -, sottolineando ancora una volta la necessità che l'esecutivo rafforzi il proprio indirizzo riformatore, proprio per assicurare il successo dell'azione di governo”. Il documento aggiunge: “La stragrande maggioranza degli intervenuti, compresi i coordinatori regionali, ha espresso il convinto consenso al documento approvato dal Comitato Direttivo, chiedendone una rapida attuazione e ribadendo con forza la volontà di proseguire il progetto autonomo di Scelta Civica. In moltissimi interventi, oltre al rammarico per le dimissioni, è stato chiesto a Monti di tornare sulla sua decisione“.
Redazione