Segreteria Pd, Renzi presenta alla radio la sua "rivoluzioncina"

Matteo Renzi (Getty Images)

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Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Partito Democratico, è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Deejay, dove, sollecitato dal conduttore Fabio Volo, ha evidenziato le proprie differenze con il presidente del Consiglio, Enrico Letta: “Io sono profondamente diverso, Enrico è, dicono, più calmo e riflessivo, saggio e prudente. Io sono un po' più radicale e penso che in Italia ci vorrebbe una rivoluzioncina, nella pubblica amministrazione ma anche nell'estabilishement del mondo finanziario”.

“Se oggi un ragazzo entra in un centro per l'impiego esce senza aver trovato lavoro. E questo è perchè tutto funziona ancora con le raccomandazioni e con gli amici degli amici. Senza contare la burocrazia”, ha sottolineato poi Renzi, che parlando del recente incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha negato le voci secondo le quali sarebbe stato “cazziato” per le divergenze su amnistia e legge elettorale.

Proprio su questo tema, il sindaco di Firenze è determinato: “Non è un problema di maggioritario o no. Il problema è che dopo le elezioni non si sa mai chi vince. Ci sono tre punti precisi: il primo è che uno deve vincere, il secondo è che per cinque anni è responsabile di ciò che viene fatto e di ciò che non viene fatto, il terzo è che non si può, dopo essersene dette di tutti i colori in campagna elettorale, poi si va insieme e c'è l'inciucio”.

Infine una battuta sul nuovo rinvio a giudizio nei confronti di Silvio Berlusconi, per la presunta compravendita di senatori: “Il Cavaliere è molto trasparente e chiaro in questo suo modo di fare. E per questo non l'ho mai votato”.

Redazione online

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