Congresso magistratura: necessarie riforme della Giustizia al di fuori dei pregiudizi politici

Il Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri (Getty Images)

Nell'ambito del Congresso dell'Associazione nazionale della Magistratura al quale ha preso parte anche il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli ha ribadito la necessità di allontanare i pregiudizi politici sulla magistratura.

“La rappresentazione della giustizia come funzione piegata a scopi politici, l'attacco scomposto alle sentenze, delle quali si impone il rispetto, e l'attribuzione alla magistratura di pregiudizi di carattere ideologico costituiscono un oltraggio all'ordine giudiziario e un grave pericolo per il sistema democratico, la cui credibilità viene messa a grave rischio”, ha dichiarato Sabelli sottolineando che “la magistratura non sposa ideologie politiche e non è al servizio di alcuna parte politica”.

Un intervento con il quale, evidenziano gli osservatori, Sabelli si è sicuramente ispirato alle polemiche sui recenti sviluppi emersi dalle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi, in ultimo il suo rinvio a giudizio a Napoli per la compravendita dei senatori all'epoca del governo Prodi.

Sabelli ha spiegato che vi è un clima che “avvelena” il Paese e ha prodotto riforme punitive e dannose: “Proseguono provocazioni e attacchi verbali, legati a singole vicende giudiziarie, accompagnati da campagne giornalistiche offensive e intimidatorie, in un cliché che evoca un pericoloso clima di scontro che la magistratura rifiuta”.

Questo clima di “denigrazioni varie nei confronti della magistratura hanno avvelenato il clima dei rapporti istituzionali e la vita stessa del Paese”, sostiene Sabelli che lancia l'allarme di come influisca negativamente sulle iniziative di riforma legislativa.
Infatti, Sabelli spiega che queste posizioni ostacolano le riforme necessarie e stimolano al contratio quelle “punitive” per i magistrati, sostengono le “leggi ad personam” e le riforme “dannose”, come quella sulla prescrizione

Per Sabelli si rivela dunque urgente e “irrinunciabile” il recupero “di una condivisa responsabilità istituzionale, nel segno del rispetto per l'indipendenza e l'autonomia della giurisdizione, della salvaguardia del bene comune e del rifiuto di particolarismi, pregiudizi e faziosità”.

Tra i punti illustrati dal presidente dell'Anm, vi è il caso di intervenire con “opportuni correttivi” sulla legge Severino: “Alla luce dei profili critici evidenziati dalle sue prime applicazioni e nella persistenza di gravi e diffusi fenomeni di corruzione”.
E' quanto aveva sostenuto Sabelli all'indomani della sentenza della Cassazione sulla legge: “La legge approvata fra molte polemiche ha dato risposta solo parziale alle esigenze di riforma: più convincente nella prima parte, dedicata alle misure di contrasto preventivo in corso di concreta attuazione, rivela, nelle previsioni di carattere penale, la sua natura di faticoso compromesso”.
Per Sabelli bisogna ora rimettere mano ai reati previsti e alle relative sanzioni.

Inoltre, il presidente dell'Anm ha anche affrontato il tema di “una radicale riforma” dell'attuale disciplina della prescrizione ideata nel 2005, che definisce “incongrua e dannosa”: “L'illegalità diffusa nei settori della pubblica amministrazione, dell'impresa, della finanza, una criminalità organizzata oggi ancor più infiltrata nel mondo dell'economia, rendono ineludibile procedere all'adeguamento e alla revisione delle fattispecie penali e del regime sanzionatorio e assicurare l'efficacia dell'azione investigativa e la celerità dei processi”.

Infine Sabelli ha rimproverato anche alla politica di non aver “posto rimedio alla depenalizzazione di fatto” del falso in bilancio, come pure di non aver introdotto il reato di autoriciclaggio, che ancora attende in Italia un'adeguata sanzione penale, in linea con gli standard internazionali”.

MINISTRO CANCELLIERI
Dal canto suo il ministro Cancellieri nel suo intervento al congresso della magistratura ha ricordato che “come ministro della Giustizia sono il garante e il custode dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura ”
“Sappiate che non verrò mai meno a questo compito. Ne riaffermerò l'importanza ogni qualvolta si renderà necessario”, sottolinea il ministro che tiene a ribadire l'imparzialità della giustizia: “I magistrati siano imparziali nell'esercizio delle loro funzioni perché è su questo versante che si gioca la loro legittimazione democratica e la riaffermazione di un rapporto con la politica e i cittadini fondata sulla fiducia ed il consenso”.
“Il delicato e complesso svolgimento del ruolo che oggi è richiesto al magistrato di svolgere, è perciò indispensabile che mai venga meno la certezza di poter contare sul pieno e incondizionato riconoscimento delle proprie garanzie di indipendenza e di autonomia. Garanzie che il Costituente ha voluto come forte baluardo contro i ritorni autoritari e le tentazioni di strumentalizzazione”, ha concluso la Cancellieri che ha parlato anche del tema della riforma della giustizia.

“Non possiamo più permetterci arretramenti e tentennamenti nelle risposte da dare ai cittadini. Penso non solo alla riforma della geografia giudiziaria, ma anche a interventi coraggiosi e importanti per una riforma sistematica”, sostiene Cancellieri riferendosi a “quegli impedimenti che non permettono alla macchina della giustizia di procedere speditamente”.

La riforma devE mirare sia il processo civile e penale: “Vale a dire i meccanismi che consentono di attuare la tutela dei diritti e la garanzia delle libertà. Rivedendone l'architettura complessiva, con spirito laico e senza pregiudiziali ideologiche, ma sempre nel rigoroso rispetto dei principi costituzionali. È su questo versante che intendo appuntare tutte le mie forze”.

“Non possiamo, tuttavia, più limitarci a proposte di mera interpolazione della legislazione, che spesso finiscono, come l'esperienza ha dimostrato, per avere effetti controproducenti sull'efficacia del sistema piuttosto che migliorarne la resa. In questa prospettiva sono state insediate due commissioni di studio, che a breve consegneranno i risultati del loro lavoro, alle quali è stata richiesta un'ampia riflessione sul complessivo sistema processuale al fine di fornire risposte adeguate a superare le criticità del processo penale e di quello civile. E' mio intendimento, anche sulla scorta di questi approfondimenti, sollecitare l'approvazione di un provvedimento di delega che possa portare in tempi brevi alla attuazione delle riforme necessarie a ricondurre la macchina della giustizia agli standard qualitativi che il Paese e la comunità internazionale si aspettano”, ha spiegato Cancellieri.

Redazione

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