
Su iniziativa franco-tedesca, l'Unione europea ha deciso di far fronte comune per ridefinire nuove regole di intelligence, dopo le nuove indiscrezioni emerse sul massiccio controllo di dati, attraverso veri e propri atti di spionaggio, che – secondo le ultime rivelazioni pubblicate dal 'Guardian' – avrebbe effettuato la National Security Agency, l'agenzia di sicurezza americana, nei confronti di almeno 35 leader mondiali. Questa la prima importante conferma che emerge dai lavori del Consiglio Europeo che si sono aperti ieri.
A sottolinearlo il presidente francese Francois Hollande, che ha spiegato come i due paesi maggiormente rappresentativi dell'Unione Europea lanceranno un'iniziativa comune “aperta a chi vorrà parteciparvi” che intenda stipulare con gli Usa un codice di buona condotta. Il principale inquilino dell'Eliseo ha poi aggiunto che a suo avviso occorre dire basta al comportamento degli Stati Uniti, che manca di rispetto verso Paesi che si definiscono alleati.
Gli ha fatto eco la cancelliera tedesca Angela Merkel: “Dobbiamo trovare una base per le nostre relazioni future. La fiducia tra alleati è stata profondamente scossa e deve essere ricostruita. La nostra partnership deve cambiare e cambierà radicalmente”. La necessità di “un fronte comune” sulla protezione dei dati era stata sottolineata anche dal presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, in apertura dei lavori.
Conversando con i cronisti, il presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, ha sottolineato: “Abbiamo preso questa posizione unitaria, molto forte, su spinta franco-tedesca, di richiesta di informazioni. Dobbiamo andare, da qui alle prossime settimane, verso un chiarimento e una cooperazione con gli Stati Uniti per capire quello che è successo e soprattutto per evitare che possa riaccadere. Credo che questa sia una posizione unitaria molto netta e molto forte, giustificata dagli eventi che sono accaduti. Non vogliamo creare un antagonismo, ma vogliamo trovare soluzioni perché non è concepibile che non ci sia chiarezza su questi temi”.
Sul fronte Usa, intanto, Jay Carney, portavoce del presidente Obama, ha provato a tagliare corto su quanto sta accadendo: “Non commentiamo pubblicamente le singole accuse sullo spionaggio”. Carney ha poi ammesso le tensioni con gli alleati e ha spiegato: “Stiamo riesaminando i metodi di raccolta dell'intelligence, per bilanciare le esigenze di sicurezza con quelle della privacy”.
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Redazione online