
E' ancora in corso il sit-in degli eritrei in Piazza Montecitorio a Roma dove sono giunti numerosi manifestanti provenienti da tutta Italia.
Tra i cartelli esposti dalle persone che partecipano alla protesta, una bara in cartone con la scritta 369, “per ricordare i morti di Lampedusa”
Uno dei portavoce del coordinamento Eritrea democratica ha sottolineato che “per noi oggi questo è anche un funerale, perché il funerale non è stato fatto”.
I manifestanti sperano di essere ricevuti dal presidente della Camera, Laura Boldrini, e dal ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge: tra le richiesta avanzate quelle che “l'Italia sia promotrice di una legge per l'asilo politico che definisca lo stato di un rifugiato politico e i suoi diritti”, nonché la “modifica delle parti peggiori della Bossi-Fini” e che Italia ed Europa “aprano un corridoio umanitario per i Paesi di transito dei rifugiati”.
Proprio oggi nelle ultime 24 ore sono sbarcati circa 800 migranti. Una situazione che in base al vertice Ue diventa si spera entro il prossimo anno una questione Europea.
Con il sit-in i manifestanti intendono anche commemorare le vittime dei due naufragi a largo delle coste siciliane. Come riportano le agenzie, in piazza vi erano anche dei rappresentanti religiosi cristiani e musulmani che hanno recitato alcune preghiere in tigrino, una delle lingue più diffuse in Eritrea.
Redazione
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