Legge elettorale, il Movimento 5 Stelle torna a chiedere l'impeachment per Napolitano

Il logo del M5S (Getty Images)

I gruppi parlamentari di Camera e Senato, in una nota, scrivono: “La legge elettorale, in Italia, si fa in sei persone. Fine della Repubblica parlamentare, fine della democrazia, fine della Costituzione. Oggi Napolitano ha convocato al Quirinale i 3 capigruppo di maggioranza al Senato, il Ministro Quagliariello e il presidente della commissione Affari Costituzionali al Senato, Anna Finocchiaro. Si sono messi comodamente attorno a una tavolo, tè e biscottini, e hanno buttato giù un'ipotesi di legge elettorale”.

Il riferimento dei pentastellati è alla convocazione, da parte del presidente della Repubblica, di un incontro al Quirinale, al quale hanno partecipato ieri mattina il Ministro per le Riforme Costituzionali, Gaetano Quagliariello, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e Coordinamento delle Attività di Governo, Dario Franceschini, con Luigi Zanda, Renato Schifani e Gianluca Susta, rispettivamente capigruppo di Pd, Pdl e Scelta Civica al Senato, e con il Presidente della Commissione Permanente Affari Costituzionali del Senato della Repubblica, Anna Finocchiaro.

“La riforma elettorale sarà decisa a colpi di maggioranza su indicazioni presidenziali. Se ancora credevate di avere qualche voce in capitolo toglietevi ogni illusione: comanda solo Re Giorgio. Al Paese non resta che attendere per conoscere il proprio destino. Un po' come succedeva secoli fa. Benvenuti nel medioevo prossimo venturo”, conclude la nota del Movimento 5 Stelle, che è accompagnata da un corsivo in cui si spiega: “Napolitano è ormai oltre la democrazia e oltre la Costituzione. Presenteremo al più presto la richiesta di impeachment per Napolitano”.
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Accuse ribadite anche ieri sera, in piazza Dante a Trento, dal portavoce nazionale del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che ha spiegato come l'incontro sia stato convocato senza “il Movimento 5 Stelle, quindi escludendo 9 milioni di persone”. Ha aggiunto il blogger genovese parlando della legge elettorale: “Non sopportano un partito che ha rifiutato 42 milioni di euro di finanziamenti, li fa andare in bestia. Per questo cercheranno di non farci andare in Europa. La modificheranno perché se noi andassimo in Europa, metteremmo in discussione la stessa collocazione dell'Italia in Europa. Gli altri partiti non accettano chi fa politica per passione. Magari metteranno la regola che possono partecipare solo i partiti e non i movimenti. Ma loro così metteranno fuori 9 milioni di italiani”.

Dopo le polemiche, intanto, sollevate anche dall'ex ministro leghista Roberto Calderoli, fonti qualificate del Quirinale hanno annunciato che Napolitano “si riserva di ascoltare i vari gruppi di opposizione, nelle modalità più opportune”. Una nota dell'ufficio stampa della presidenza della Repubblica spiega infatti: “Il presidente Napolitano oggi ha cominciato la ricognizione ascoltando i Presidenti dei gruppi di maggioranza per acquisire elementi di informazione sul lavoro che stanno portando avanti nella commissione Affari Costituzionali del Senato attraverso i due relatori, appartenenti ai due maggiori gruppi”.

Redazione online

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