
Un fulmine a ciel sereno che provoca non poche preoccupazioni su possibili riflessi nel settore occupazionale in Italia. E' quanto temano ora i sindacati nell'apprendere che le due più importanti industrie svedesi, la compagnia automobilistica Volvo e il gruppo di elettrodomestici Electrolux hanno annunciato di tagliare circa 4 mila posti di lavoro (2 mila a testa).
Secondo quanto trapela dai media, nel terzo trimestre Volvo, che conta ben 112 mila addetti, ha registrato un calo del 5% delle vendite pari a 64 miliardi di corone (7,4 miliardi di euro) e una discesa dell'1% degli utili a 1,4 miliardi di corone.
Anche l'Electrolux non se la passa meglio subendo un calo dell'utile netto nel terzo trimestre del 29%.
Un calo che sarebbe causato dagli effetti valutari e dal calo della domanda nel suo principale mercato, l'Europa. L'utile netto è stato di 656 milioni di corone (103 milioni di dollari), rispetto ai 923 milioni di corone dello stesso periodo di un anno fa. Le vendite nel trimestre, invece, sono rimaste stabili a 27,1 miliardi corone.
Per questo il colosso degli elettrodomestici ha anticipato che la sua forza lavoro sarà tagliata del 3%, ovvero di circa 2000 posti.
Il gruppo che impiega 60 mila dipendenti ha annunciato la chiusura di una fabbrica in Australia dove vi sono circa 500 lavoratori e una riduzione degli organici in Europa, Medio Oriente e Africa.
Le cifre, annuncia il gruppo, potranno essere anche superiori e si studierà il futuro delle 4 fabbriche italiane. Il gruppo ha infatti deciso di “studiare in dettaglio se dovrà mantenere le sue quattro fabbriche italiane”. Electrolux impiega in totale oltre 60 mila dipendenti ed ha motivato la decisione dei tagli con il fatto che sebbene la domanda in America del Nord e sui mercati emergenti sia in crescita resta in calo nei principali mercati di sbocco dell'azienda in Europa.
Ma già i sindacati italiani temono per i nostri lavoratori che operano nelle fabbriche del colosso in Italia che ha diversi settori produttivi in Friuli, in Veneto, in Emilia Romagna e in Lombardia.
Infatti, il colosso svedese ha deciso di lanciare una indagine di competitività sostenibile sulle quattro fabbriche italiane i cui risultati sono attesi entro la fine di aprile 2014.
In totale vi sono quattro fabbriche che complessivamente danno lavoro a 4 mila persone.
A Forlì, si producono piani cottura e forni e vi sono 800 unità, a Porcia (Pordenone), 1200 lavoratori si occupano della produzione di lavatrici, a Solaro (Milano) si producono lavastoviglie e vi sono 900 unità e infine a Susegana (Treviso), 1.000 occupati e produzione di frigoriferi e congelatori da incasso.
Redazione