
Sulla vicenda della presunta compravendita di senatori che avrebbe portato – nel 2008 – alla fine dell’esperienza del governo guidato da Romano Prodi, denunciata dall’ex Idv Sergio De Gregorio, è intervenuto oggi, per dire la sua, chi in quei giorni fu uno dei protagonisti di quella caduta, il leader Udeur Clemente Mastella, che fece mancare l’appoggio dei centristi a Prodi, determinando la sfiducia e la fine dell’esperienza di governo.
Per il passaggio di alcuni senatori dal centrodestra al centrosinistra, accusa basata appunto sulle dichiarazioni di De Gregorio, nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio Silvio Berlusconi, ma Mastella – interpellato dal ‘Giornale’ – dà un’altra versione dei fatti: “Sulla vicenda giudiziaria di De Gregorio non so nulla né mi interessa. Io faccio un’analisi politica. E allora diciamo la storia vera. Intanto quando De Gregorio lascia il centrosinistra, eletto presidente della Commissione Difesa del Senato coi voti del centrodestra, il governo Prodi si è insediato da nemmeno venti giorni! Da lì (inizio giugno 2006) in poi, che influenza poteva avere De Gregorio? Nel momento in cui passa col centrodestra non ha più relazioni, forza persuasiva sul centrosinistra che è forte, è appena arrivato al governo e ci rimane fino al 2008. Viene messo al bando a sinistra e da lì in poi ha un ruolo marginale”.
Per Mastella, dunque, De Gregorio “inventa un ruolo, un’aureola che non sta né in cielo né in terra”. Ha concluso l’ex ministro della Giustizia nel suo ragionamento: “Il governo Prodi cade perché perde l’appoggio di altri senatori che nulla hanno a che fare con De Gregorio. Rossi e Turigliatto, della sinistra estrema, le pare che erano influenzati da De Gregorio? Ma non esiste proprio! I senatori Scalera e Dini non erano assolutamente legati a lui. Il senatore estero Pallaro neanche, Fisichella manco lo conosceva. Io men che meno”.
Redazione online