
La denuncia sul clima di pesante omofobia del ragazzo di 21 anni che ieri si è suicidato a Roma gettandosi da un ex pastificio ha scosso la comunità LGBT capitolina, la cittadinanza e le istituzioni, riportando all’attenzione una tematica di cui si fa un gran parlare in tempi recenti ma che stenta ad essere presa di petto a livello politico.
Tra coloro che hanno commentato la vicenda è da prendere in considerazione Ignazio Marino, primo cittadino della capitale. Le dichiarazioni sindaco sono state dure e nette, ad indicare la volontà di attuare in maniera urgente una strategia specifica di contrasto nei confronti della discriminazione attuata su base sessuale. “‘Io non la chiamerei disgrazia ma frutto dell’arretratezza culturale del nostro Paese sul tema dei diritti. Credo che Roma debba essere alfiere del sostegno degli stessi diritti per tutti e non di diritti speciali per qualcuno”, ha detto Marino parlando ai giornalisti di Asca.
Prendendo atto del fatto che il suicidio di ieri non è un atto isolato, ma è il frutto di un’atmosfera discriminante nei confronti degli omosessuali che presenta irregolari sacchi di diffusione nell’ambito della società romana ed italiana, Marino ha poi riportato le sue intenzioni ad Ansa: “Con l’assessore Cattoi abbiamo immaginato una vera e propria campagna culturale a partire dalle nostre scuole”.
Redazione online