
Prosegue il “giro di ricognizione” di Beppe Grillo, che dopo aver incontrato ieri i senatori del Movimento 5 Stelle, in questo momento sta vedendo gli inquilini pentastellati di Montecitorio. E se ieri principale bersaglio delle critiche del blogger genovese era stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oggi la mira si è spostata verso Enrico Letta e i ministri del suo governo.
“Sono loro, questi signori, a creare l’instabilità” – ha affondato Grillo arrivando a Montecitorio – “Questo Paese affonda alla velocità della luce, se non è già sott’acqua, ed è tenuto in piedi dalle balle che Letta e i ministri vanno a dire in tv”. Poi insiste: “Il MoVimento 5 Stelle vuole rifondare lo Stato, che non esiste in questo paese. Il Parlamento è una parola vuota”. Dopo aver ribadito le critiche a un’eventuale modifica della legge elettorale, a chi gli chiede un giudizio su Matteo Renzi, Grillo si limita a rispondere: “Cosa c’è da commentare? Io di Renzi non penso, non si riesce a pensare”.
Sulla legge elettorale, il leader del Movimento 5 Stelle è duro: “In 6 anni non sono riusciti a modificare al legge elettorale. Bisogna andare il prima possibile a elezioni. Noi chiederemo agli italiani se si vogliono liberare di questa classe politica”. Infine, prima di entrare a Montecitorio, Grillo parla del voto sulla decadenza di Berlusconi, sostenendo la causa del voto palese e riaffermando: “Il voto segreto è una vergogna”.
Davanti alla sede della Camera, Beppe Grillo è stato intercettato da una signora anziana, Annarella, che è divenuta un po’ il simbolo delle critiche dei cittadini comuni alla classe politica, soprattutto grazie a dei video virali caricati su Youtube. L’anziana signora ha urlato “Buffone” al leader del Movimento 5 Stelle, pochi istanti prima che questi entrasse a Montecitorio.
Intanto, dopo la conferenza stampa show a Palazzo Madama, Beppe Grillo verrà denunciato per diffamazione da Marco Tronchetti Provera. Lo fa sapere il legale del manager Telecom, Marco De Luca: “Nonostante anni di indagini da parte dei magistrati abbiano dimostrato che in Telecom Italia non sono mai state compiute intercettazioni, Beppe Grillo racconta ancora il contrario perfino nelle aule del Senato. a ragione Beppe Grillo quando dice che bisogna avere paura delle ‘realtà che vengono cucite addosso‘, soprattutto se fondate su calunnie reiterate negli anni. Ho pertanto avuto mandato dal dottor Tronchetti Provera, a tutela della sua onorabilità, di agire giudizialmente nei confronti di Beppe Grillo”. Aveva detto ieri Grillo a proposito dello scandalo Datagate: “Siamo intercettati? Non è una novità, lo siamo dai tempi di Tronchetti”.
Redazione online