
Oggi a New York si svolgeranno le elezioni per nominare il nuovo sindaco della città. Un Election day con il quale la Grande Mela si prepara a salutare il primo cittadino uscente Michael Bloomberg che ha amministrato la città per 12 anni.
Secondo i sondaggi, il democratico italo americano Bill De Blasio è dato come superfavorito con il 65% delle preferenze, contro il repubblicano Joe Lotha che ha raccolto un risicato 24%, ma che anche lui di origini italiane.
I seggi elettorali sono aperti questa mattina alle 6 e chiuderanno alle 21 (in Italia dalle 12h alle 3h del mattino).
L’inviato di Repubblica a New York, Federico Rampini interpellato da Rainews ha ricordato come il sindaco uscente Bloomberg abbia contribuito a rendere la città più bella che mai: “Bloomberg è stato un grande sindaco, New york non è mai stata così bella. Sono stati costruiti 40 mila grattacieli e sono stati fatti anche molti investimenti nella cultura, con l’apertura di due musei, l’ampliamento della Columbia University. Sono state create anche numerose piste ciclabili e aree pedonabili. Bloomberg è stato un sindaco molto progressista che ha sostenuto i matrimoni gay, la causa ambientale e schierandosi contro le armi. Tuttavia è stato anche un sindaco molto legato al capitalismo. De Blasio – sostiene Rampini- è un sindaco che sarà di sinistra come pochi lo sono stati. La sua attenzione è volta al sociale. Infatti, a New York, che ostenta una rara opulenza, sono aumentati i senza tetto, raggiungendo le 50 mila persone. Un fenomeno che De Blasio vuole contrastare. La priorità del suo modello sarà rivolta a combattere le disuguaglianze”.
Un programma, quello di De Blasio, sostenuto in parte di cittadini: tra le proposte avanzate, quella di far pagare più tasse ai residenti che guadagnano più di 500 mila dollaro l’anno per finanziare gli asili nido e cambiare la legge sui salari minimi.
Non a caso, De Blasio è stato rappresentante dei diritti dei cittadini nel distretto di Brooklyn, dal 2010 occupandosi sempre di difendere la cultura, i deboli e gli emarginati. De Blasio vive a Park Slope, Brooklyn, con la moglie Chirlane McGray, una donna afroamericana e militante, con la quale ha avuto due figli, Chiara e Dante.
L’orientamento più morbido e teso al sociale sembra un elemento vincente tanto che in base ad un ultimo sondaggio promosso da Wall Street Journal e Nbc, emerge che il 64% degli interpellati chiede che il nuovo sindaco governi la città in una direzione diversa rispetto all’amministrazione uscente, mentre solo un 33% sostiene di voler mantenere la linea intrapresa da Bloomberg.
De Blasio, 52 anni, è un newyorkese della classe media di origini italiane e tedesche. La sua figura rappresenta un simbolo di eguaglianza e tolleranza multirazziale.
Il suo nome era Warren Wilhelm, ma a vent’anni decide di prendere il cognome materno per “dimenticare” la figura paterna assente e morta suicida. La madre, Anna De Blasio, è figlia di immigrati di Benevento.
Tanto che a Sant’Agata, nella provincia di Benevento, da dove era originario il nonno materno, oggi si terrà quella che è stata ribattezzata la “maratona di Sant’Agata dei Goti”, una giornata no stop in attesa del voto per il nuovo sindaco di New York. L’iniziativa è stata organizzata dal comitato civico composto dai parenti di De Blasio, da amministratori locali e cittadini ed è stata sostenuta dal sindaco Carmine Valentino: “Ci riuniremo in piazza Municipio, sede del Comune, e nell’annessa sala dell’ex cinema, per attendere l’esito, ormai quasi scontato, della elezione di Bill De Blasio a sindaco della Grande Mela. Stiamo lavorando per mettere a punto gli ultimi dettagli per collegarci in diretta con lo staff di De Blasio. È un momento importante non solo per la nostra comunità ma per l’intero paese. Bill, infatti, non hA mai dimenticato le proprie radici”.
Una storia personale molto travagliata che De Blasio ha superato specializzandosi in politica e affari internazionali alla Columbia University. Ha distribuito cibo e medicinali durante la rivoluzione in Nicaragua, prima di essere eletto, nel 2002, membro della giunta comunale cittadina.
Un sorriso contagioso premiato dagli osservatori che sottolineano il ruolo decisivo che De Blasio potrebbe rivestire da Sindaco sopratutto nei riguardi della difesa delle minoranze. “Sono qui per raddrizzare le ineguaglianze”, ha più volte sostenuto De Blasio durante la sua campagna elettorale.
Una figura targata di “populismo urbano”
Per la prima volta, come evidenzia Tmnews, alla guida di New York vi potrebbero essere due figure italo-americane: infatti, il futuro sindaco lavorerà al fianco del governatore Andrew Cuomo, anche lui di origini italiane.
Joe Lhota, lo sfidante repubblicano, per i media risulta essere un politico con poco carisma che ha portato avanti una campagna elettorale con poche proposte, parlando soltanto di tagliare le tasse, e attaccando De Blasio sostenendo che “con de Blasio, New York tornerà a strade insicure e palazzi bruciati”. Lhota è un top manager dei servizi pubblici ed è stato il braccio destro dell’ex sindaco-sceriffo Rudolph Giuliani con un passato privo di macchie.
Il terzo candidato, l’indipendente Adolfo Carrion, ex democratico del quartiere popolare Bronx, ha raccolto solo un 2% e la sua figura risulta in parte inesistente nella corsa al seggio.
Redazione
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