
Nuove indiscrezioni sul caso delle baby squillo nel quartiere Parioli di Roma sono state pubblicate oggi sul quotidiano ‘Il Messaggero’. In particolare, sono stati resi noto i contenuti di alcuni messaggi istantanei inviati su Whatsapp tra una delle ragazze, Angela, e Nunzio Pizzacalla, che diverrà da quel momento il suo sfruttatore.
Si descrive l’adolescente: “Penso di essere una ragazza solare allegra mi piace andare a ballare e frequentare i locali, amo molto il sesso con gli uomini, meglio se più maturi di me, non ho tabù. Per il resto sono una ragazza normalissima mi piace uscire bere e fumo”. In un messaggio, Pizzacalla rispondeva: “Finora quanti clienti hai visto? So soldi, fai bella figura magari chissà potrebbe essere interessato alla relazione… ogni volta che fai uno mi devi mandare messaggio con tempo e soldi”.
Nell’informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo, guidato da Lorenzo Sabatino, si sottolinea come l’uomo, un militare in servizio, “ha impartito chiare disposizioni in merito ai tempi e alle tariffe da applicare in ordine alle prestazioni sessuali, nonché al tipo di informazioni da dare ai clienti”. Nello specifico, un messaggio istantaneo spiegava: “Per le cifre c’è una rettifica, facciamo direttamente entro le due ore 300, e superate fino a mezza giornata 500”.
Un altro degli arrestati, Mirko Ieni, colpito peraltro oggi da un altro provvedimento notificato in carcere per essere, insieme a un imprenditore edile, colui che riforniva la droga nei festini, minacciava invece l’altra adolescente, che considerava non sempre disposta a prendere appuntamenti: “Ti devi sbrigare, dove stai… ti fai venire a prendere e vieni qua se no hai chiuso con me micia, perché da oggi mi stai facendo perdere la pazienza”. E ancora: “Devi farti questo obbligatoriamente, siccome sta venendo e ha staccato dall’ufficio e te sta a portà 250 euro di cui una piotta e mezza è mia perché sto a pagà casa io, perché voi non siete capaci neanche di fa questo… vieni, fai quello che devi fare e te ne vai”.
A destare scalpore, è poi un sondaggio pubblicato dal portale specializzato Skuola.net, secondo il quale il 15% dei ragazzi di medie e superiori denuncia casi di baby squillo nel suo istituto e di questi quasi un terzo ha avuto rapporti sessuali con le ragazze. In ogni caso, spiegano gli intervistati, i media non stanno ingigantendo un fenomeno che esiste realmente: per un adolescente su quattro i numeri della prostituzione minorile sarebbero quelli evidenziati da televisione e giornali.
Redazione online