
Il Consiglio dei ministri ha deciso di proclamare per domani una giornata di lutto nazionale per le vittime del ciclone Cleopatra che ha sconvolto la Sardegna e che ha provocato il decesso di 16 persone.
Ieri si è svolta la giornata di lutto cittadino ad Olbia che ha invitato la popolazione a stringersi attorno ai famigliari delle vittime che hanno preso parte ai funerali dei loro cari, officiati dal vescovo di Tempio-Ampurias, Sebastiano Sanguinetti.
“La mano dell’uomo non è estranea a questa catastrofe. Bisogna imparare a rispettare il creato, le sue leggi e i suoi ritmi. Far tesoro della storia che gli eventi ci stanno consegnando”, ha detto il vescovo di Tempio Ampurias, mons. Giovanni Sanguineti, all’omelia.
SOCCORSI
La situazione in Sardegna è ancora caotica: i soccorritori da giorni lavorano senza sosta per ripulire le strade mentre un centinaio di persone sono ancora ricoverate in ospedale, tra le quali tre in gravi condizioni. Tremila persone risultano ancora sfollate, nelle province di Olbia, Nuoro e Oristano e si cerca ancora l’agricoltore disperso, Giovanni Farre, 62 anni di Bitti. Sale intanto a 1.749 il numero degli sfollati in Sardegna. Di questi, 1.479 alloggiano in case di parenti o conoscenti e gli altri assistiti in strutture di accoglienza.
Circa 500 unità dei vigili del fuoco sono impegnate nei soccorsi: la situazione nella provincia di Oristano sembra essere migliorata, ad Uras e Terralba il livello dell’acqua sta scendendo e nei paesi del Nuorese, più colpiti dall’alluvione, sono arrivati vigili del fuoco da Lazio e Toscana. Il Consiglio regionale ha deciso di mettere a disposizione un milione e 350mila euro per le popolazioni colpite.
NUOVA ALLERTA MALTEMPO
Permane per oggi ancora l’allerta maltempo della Protezione civile in vista di una nuova ondata di perturbazioni attesa per oggi sull’isola. Infatti, da oggi si prevedono nuove piogge sulle aree alluvionate, mentre da venerdì arriverà anche la neve oltre gli 8-900 metri.
“L’avviso di allerta per rischio idrogeologico” della Direzione generale della Protezione civile sarda è stato diramato anche al Comune di Olbia da oggi alle 16.54 di domenica 17 novembre: “Si prevedono precipitazioni diffuse a carattere di rovescio o temporale…previsti venti di burrasca sud orientali con raffiche di burrasca forte…si raccomanda di attivare il personale reperibile…si raccomanda di attivare le procedure e le misure di competenza finalizzate alla tutela della incolumità pubblica anche comunicando alla popolazione a rischio le predefinite misure…”, è scritto nel bollettino.
Una situazione che potrebbe gravare ulteriormente sulle attività dei soccorsi e sulle infrastrutture del comune di Olbia che ha i piombini che non potranno sostenere altri flussi di acqua.
INCHIESTE PER DISASTRO COLPOSO
Intanto, come riporta Tgcom sono state avviate 2 inchieste per disastro colposo: una nella Procura della Repubblica di Tempio Pausania, l’altra in quella di Nuoro. La magistratura hanno richiesto alle amministrazioni coinvolte nella catastrofe i progetti, le delibere e tutto quanto possa consentire di far chiarezza su opere stradali, manufatti, edifici, strutture e pianificazioni urbanistiche che hanno visto la luce negli ultimi anni.
POLEMICHE
Ieri è ancora stata una giornata di polemiche: le istituzioni si rimbalzano le responsabilità. Come riporta il Messaggero.it, ad Olbia ci s’interroga su cosa non ha funzionato: se è scattato un piano di Protezione civile e in tal caso in che modo è stata avvertita la popolazione delle “predefinite misure”.
L’assessore Russu ha spigato che “in quaranta minuti è successo tutto”, sottolineando le difficoltà con le quali dovevano essere prese delle decisioni in anticipo.
Da parte sua però Antonio Sanò, direttore di ilmeteo. it, ha sostenuto che dei “modelli fisico- matematici avevano previsto già da giovedì quello che sarebbe successo lunedì” sottolineando che l’allarme è stato lanciato troppo tardi. Infatti, alle 14.12 di domenica 17 novembre, il Centro funzionale della Protezione civile ha emanato l’avviso di criticità elevata, il più alto sulla scala delle “condizioni meteorologiche avverse”. Alle 16.30 la Regione ha provveduto a mandare ai singoli Comuni i fax, che sono però giunti negli uffici vuoti. Allora, nella serata di domenica l’allerta è stata inviata sui telefonini dei sindaci con un sms.
Il responsabile della Protezione civile di Olbia, Giuseppe Budroni ha detto che ad “avvertire la popolazione, ci avevano già pensato i giornali locali, il comandante dei Vigili, all’ora di pranzo, aveva anche dato un’intervista in tv”.
Da parte loro gli ambientalisti, come riporta il corriere.it, condannano i “rappresentanti delle istituzioni, commedianti che accorrono sulle tragedie”, laddove “approvano programmi edilizi e urbanistici che sfasciano il territorio”.
Infine, il capo della protezione civile Franco Gabrielli, ha ribadito che “lo Stato dà le direttive, le Regioni fanno i dettagli e ciascuna stabilisce le procedure che i livelli intermedi devono seguire. Ce ne sono alcune che non hanno un progetto di pianificazione degli interventi e io ripeto che le previsioni sono importanti, ma se non c’è pianificazione, tutto è inutile”.
Gabrielli ha evidenziato che l’allarme è importante ma in casi come questi “restano fondamentali gli effetti al suolo delle previsioni meteo, e quelli non si improvvisano. Si pianificano”.
Redazione