
Si è concluso con il proscioglimento dei tre imputati il procedimento giudiziario nei confronti dell’ex amministratore delegato di Telecom Italia, Riccardo Ruggiero, l’ex direttore operativo di Tim Italia Massimo Castelli e l’ex responsabile marketing di Tim Italia, già numero uno di Tim Brazil, Luca Luciani. I tre ex dirigenti del gruppo Telecom Italia erano accusati di aver tenuto in vita tra il 2006 e il 2008 oltre cinque milioni di schede sim, di immediata scadenza e quindi da disattivare, con ricariche da un centesimo.
Il “trucco” sarebbe servito per alterare il mercato della telefonia mobile, gonfiando in questo modo i dati sui propri clienti. Quei dati venivano poi comunicati al Garante per le telecomunicazioni, che stilava rapporti periodici “falsati” da quei cinque milioni di clienti in più che in realtà non esistevano o erano in procinto di cambiare operatore. Nel procedimento giudiziario, Telecom Italia risultava parte offesa, poiché il danno provocato dal tenere accese sim di clienti inesistenti andava ad alterare le quote di mercato della compagnia telefonica.
La decisione di prosciogliere i tre ex dirigenti è stata presa dal gup del Tribunale di Roma Carmine Castaldo, dopo che il procedimento era stato trasferito da Milano per competenza territoriale. Il pm Giancarlo Cirielli, in precedenza, aveva chiesto il rinvio a giudizio, con le accuse di ostacolo di esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza, attraverso false comunicazioni. Non è escluso che contro questa decisione del gup possano essere presentati ricorsi.
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