Honduras: il conservatore Hernandez confermato presidente. Proteste nel paese

Protesta degli studenti in Honduras contro esito elezioni presidenziali (Getty images)

A distanza di quattro giorni dalle elezioni presidenziali che si sono svolte in Honduras, lo scorso 24 novembre, il Tribunale Supremo Elettorale dell’Honduras (Tse) ha confermato la vittoria del candidato della Destra Juan Orlando Hernandez, riconoscendo ufficialmente il suo incarico a presidente del paese.

Ma la sinistra ha già promesso dura battaglia e di scendere in piazza sabato prossimo per contestare l’elezione.
L’ex presidente Manuel Zelaya ha annunciato di non riconoscere i risultati dell’organismo. Ma il presidente del Tribunale supremo elettorale David Matamoros intervenuto sui media ha ribadito che con il 75% dei voti scrutinati a livello presidenziale Hernandez è riconosciuto ufficialmente vincitore.

In base ai primi risultati dell’81,54% dei voti, il candidato del Partito nazionale ha ottenuto 35,88%, contro il 29,14% della sua avversaria Xiomara Castro del Partido Libertad y Refundación (Libre), moglie del presidente deposto Manuel Zelaya.

Una situazione tesa che vede il paese diviso fin dalla sera del 24 novembre, quando Hernández si era già autoproclamato vincitore con il 54% delle schede scrutinate.
Gli esponenti del partito Libro hanno evocato la frode elettorale e chiesto il riconteggio delle schede, in quanto negli ultimi sondaggi la Castro era in leggero vantaggio o in parità con Hernández. Ma al momento nessuna frode è stata riscontrata dalla missione dell’Unione Europea, mentre la Mesa de Análisis sobre Violación a Derechos Humanos, ha evidenziato oltre 60 denunce di irregolarità.

Redazione