
Dopo che il procuratore laziale della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis, ha sostenuto che tutte le riforme che in varie forme hanno reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti sono da ritenersi incostituzionali, annunciando di aver sollevato la questione di legittimità costituzionale, il portavoce nazionale del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo è intervenuto sul suo blog per affermare: “I partiti hanno truffato gli italiani. Gli hanno estorto 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici nonostante il voto contrario di un referendum”.
Grillo ha poi aggiunto: “In attesa del responso della Corte Costituzionale che ha la velocità di un gasteropodo quando si tratta dei privilegi dei partiti, come è avvenuto per il Lodo Alfano e per la legge elettorale Porcellum, si dovrebbe avviare un’azione di sequestro preventivo dei patrimoni immobiliari dei partiti e una sospensione degli stipendi ai loro dipendenti. Il pdmenoelle è il partito del ‘chiagni e fotti’, ha come alfieri Renzie, che è contro il finanziamento pubblico, ma i soldi dei ‘rimborsi’ li ha sempre utilizzati (va ricordato che il tesoriere della Margherita era Lusi, finito in carcere) e Capitan Findus Letta, il ballista d’acciaio, che voleva abolire il finanziamento e poi ha incassato una rata di 91 milioni di euro insieme agli altri partiti a luglio”.
L’attacco di Grillo è dunque rivolto in particolar modo al Partito Democratico, infatti ha aggiunto: “Senza i soldi estorti ai contribuenti Bersani e D’alema dovrebbero lavorare da casa, ai domiciliari con i figli che gli accendono il computer e inviano le email. Il pdmenoelle (quota ex Ds, ex Pds, ex Pci) dispone di 2.399 immobili che hanno un valore di circa mezzo miliardo di euro affidati a 57 fondazioni che, beffa nella beffa, a cui si può versare il 5 per mille in quanto enti di volontariato. Sequestriamoli in attesa delle decisioni della Corte che non potrà che essere la restituzione del maltolto allo Stato”.
Il blogger genovese ha poi lanciato l’hashtag su Twitter #sequestryPd, concludendo: “Anche un bambino capirebbe che aggirare un referendum è incostituzionale. La domanda è però se la Corte Costituzionale è costituzionale”.
Redazione online