
Con 360 sì, 209 no tra cui un astenuto, la Camera ha votato a favore del decreto di “proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, le iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e la partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”.
A favore hanno votato i gruppi Nuovo centrodestra, Partito democratico e Scelta civica, contro Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle, Sel, Lega Nord e Forza Italia.
Il provvedimento che passa ora al Senato dovrà essere converito entro il 9 dicembre.
Tra i voti contrari, quello del Movimento 5 Stelle che ha definito il decreto un “mannaia della fiducia. È un provvedimento onnicomprensivo, che non distingue il bambino dall’acqua sporca”.
Il partito di Beppe Grillo ha affermato che il decreto elargisce “rifinanziamenti alla cieca, senza sapere perchè” e ha criticato che gli altri partiti “in questi 20 anni si sono fidate di quanto indicato dai funzionari del governo”
E’ quanto sostiene Massimo Artini, deputato del M5S, che dichiara battaglia: “Questo è niente rispetto alla battaglia che condurremo per il prossimo decreto missioni” E rispetto ai finanziamenti Artini attacca il governo: “I membri dei vari governi, i parlamentari e Napolitano, in quanto Capo delle forze armate, dovrebbero dimettersi e tornare a casa”.
“Diverse missioni militari italiane non rispettano l’articolo 11 della Costituzione: il ripudio della guerra non può essere sfruttato in base alle vostre esigenze, non può adattarsi a ogni convenienza. Per noi è inderogabile, conditio sine qua non dell’essere italiano”, sottolinea Artini.
Contraria anche la Lega Nord: “È necessaria una revisione generale dell’impostazione delle missioni internazionali, a cominciare dalla nostra presenza in Libano, dove spendiamo soldi e non contiamo nulla sul piano diplomatico”, ha detto in Aula il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, Gianluca Pini sottolineando che la Lega “ritiene sia meglio pensare al ritiro e magari potenziare gli interventi in Libia, che almeno possono portare al nostro Paese vantaggi immediati, attenuando la pressione dei clandestini che premono sulle nostre coste e usando quei soldi per contrastare le mafie che sfruttano la tratta di esseri umani”.
“Noi non siamo pregiudizialmente contrari all’impiego dello strumento militare, tuttavia deve essere utile al perseguimento di obiettivi percepiti utili dall’opinione pubblica. Per questi motivi La Lega Nord ha votato contro la conversione in legge del decreto sul rifinanziamento delle missioni internazionali. Per il governo la gestione di questo provvedimento è stato un totale fallimento sul piano dell’immagine e del metodo”, ha concluso Pini.
Nel decreto, l’aula della Camera ha anche approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il Governo “ad assumere tutte le iniziative necessarie per ottenere un rapido ed onorevole rientro in Italia dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre“, mentre è stato invece bocciato l’odg di Fdi con cui si impegnava il governo “a valutare l’opportunità di sospendere la partecipazione dell’Italia alle missioni per il contrasto alla pirateria sino a che il caso dei due marò non trovi una soluzione onorevole ed essi possano far ritorno in patria”.
Redazione