Ucraina, premier chiede scusa per violenze. In arrivo un’altra mozione per le dimissioni del presidente

Manifestanti filo europeisti a Kiev (Getty images)

Il Parlamento ucraino ieri ha respinto la mozione di sfiducia al governo presentata dai partiti all’opposizione che hanno criticato fortemente il mancato accordo di associazione e libero scambio con l’Unione Europea: 186 su 338 deputati hanno votato per la sfiducia, ma non è stata raggiunta la soglia necessaria di 226 voti.

All’esterno del Parlamento centinaia di manifestanti europeisti hanno aspettato l’esito del dibattito che è stato diffuso tramite degli altoparlanti.

I manifestanti guidati dai leader dei tre partiti dell’opposizione Arseniy Yatseniuk, Vitali Klitschko e Oleh Tiahnybok, si sono poi diretti verso la Presidenza della Repubblica, ma il capo dello Stato Viktor Yanukovich, è stato il grande assente della giornata in quanto era partito per una visita di tre giorni in Cina.

Prima del voto, tuttavia, il premier Nikolai Azarov si è scusato per la repressione della polizia nei confronti dei manifestanti invitando ad emarginare quelli che ha chiamato i “cospiratori”

Il premier al termine del voto ha detto di essere “aperto alle critiche e al dialogo con i rappresentanti della protesta e con i partiti dell’opposizione purché cessi un’occupazione che impedisce all’amministrazione dello Stato di lavorare”.

Stando a quanto riferisce Euronews sul tavolo del parlamento dovrebbe essere già pronta una nuova mozione per le dimissioni del presidente Yanukovich presentata dal partito filo-governativo Partito Comunista. Una mozione che secondo i media non dovrebbe però andare al voto prima di febbraio.

Nel giorno del voto, dopo la condanna della forza dell’Ue anche i ministri degli esteri della Nato hanno “condannato l’eccessivo uso della forza nella repressione delle proteste pacifiche” e hanno chiesto “a tutte le parti di astenersi dalla provocazione e dalla violenza”.

Intanto ieri la protesta filo europeista è proseguita per tutta la giornata in maniera pacifica portando avanti l’appello lanciato da Oleksandr Turcinov, coordinatore del Comitato Nazionale di Resistenza ma anche dai dirigenti dell’Unione Pan-Ucraina Patria, il partito dell’ex premier Yulia Tymoshenko in carcere dal 2012. Tra le altre formazioni che aderiscono alla protesta anche l’Alleanza Democratica Ucraina per le Riforme (Udar) e i nazionalisti di Svoboda.

Redazione

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