Cina: donna denuncia le istituzioni per discriminazioni contro il suo secondogenito

Donna con figlio, Cina (ChinaFotoPress/Getty Images)

In Cina la legge sul figlio unico è da poco stata rivista e la politica intransigente che ha fortemente condizionato le scelte dei cittadini nei confronti della procreazione ha lasciato il posto a un approccio più morbido. Ma le norme del passato recente continuano a pesare su alcuni ed è notizia di oggi la denuncia alle istituzioni da parte di una donna cinese che ha subito forti discriminazioni a danno del suo secondo figlio.

Dopo aver partorito il suo secondogenito, Liu Fei – questo il nome della madre – ha ricevuto la richiesta di pagamento di una multa pari a 330 yuan (una cifra che corrisponde ai nostri 4o.000 euro). Non essendo riuscita a versare il denaro allo Stato, Lui si è trovata di fronte a un provvedimento punitivo nei confronti del figlio, al quale non sono state riconosciute la residenza e la possibilità di accedere ai servizi pubblici basilari.

Liu è ricorsa a vari espedienti, tra i quali quello del tentativo di vendita di un rene dello stesso figlio, per pagare la multa che le autorità le avevano imposto. Ora, trovandosi in difficoltà, la donna ha scelto di esporre denuncia e di accusare le stesse istituzioni affermando: “Quando ho visto a quanto ammontava la multa ho pensato che era una cosa inconcepibilE, se lo avessi saputo non avrei mai partorito”.

Redazione online