
Giungendo al Palazzo Reale di Napoli, per un convegno organizzato dalla Fondazione Mezzogiorno Europa, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha così commentato la sentenza della Consulta sull’incostituzionalità della legge elettorale: “La decisione della Corte costituzionale non può aver stupito o colto di sorpresa chiunque abbia ricordo delle numerose occasioni in cui sono intervenuto per sollecitare fortemente il Parlamento a intervenire modificando la legge elettorale del 2005 almeno nei punti di più dubbia costituzionalità”.
Napolitano ha poi ricordato che “erano stati segnalati già nelle sentenze emesse dalla Corte Costituzionale nel gennaio 2008 e nel gennaio 2012 esaminando le richieste di referendum abrogativi della legge vigente”. Sulla contestata legittimità dell’attuale Parlamento, il Capo dello Stato ha concluso: “La Corte Costituzionale espressamente si riferisce al Parlamento attuale sostenendo che esso stesso può approvare, in qualsiasi momento, una nuova legge elettorale e, dunque, non mette in dubbio la legittimità del Parlamento stesso”.
Sulle legittimità del Parlamento, ma soprattutto su quella del Governo Letta, è intervenuto con un post su Facebook il vicepremier Angelino Alfano: La vita del governo non dipende dalla sentenza della Corte costituzionale, ma dalla capacità di raggiungere gli obiettivi che saranno inseriti nel contratto di governo ‘Italia 2014’. Il governo ha fiato se riesce a fare le cose importanti per l’Italia.
Noi siamo per stipulare al più presto un contratto di governo per il 2014 che metta al centro il taglio alla spesa pubblica improduttiva, il taglio ai costi della politica e la diminuzione delle tasse sul lavoro. Questi obiettivi secondo noi sono raggiungibili”.
Redazione online