Metodo Stamina, prosegue il dibattito dopo la sentenza del Tar

Davide Vannoni (screeshot "Le Iene")

Il giorno dopo la sentenza del Tar del Lazio, che ha sospeso la commissione sul metodo Stamina, il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, ha sostenuto: “La sentenza del Tar del Lazio sul metodo Stamina apre anche tutta una serie di richieste di risarcimento danni da parte dei pazienti che avevano perso i ricorsi, chiedendo le cure compassionevoli presso i tribunali, proprio a causa del giudizio negativo del comitato scientifico che aveva parlato di pericolosità del metodo stamina”.

“Si tratta di una sentenza che mi ha colpito molto favorevolmente” – ha proseguito Vannoni – “perché ha rimesso un pò in quadro alcune delle affermazioni troppo affrettate che aveva fatto questo comitato scientifico indicandone anche la non imparzialità”. Preoccupata dalla sentenza, il ministro Beatrice Lorenzin, che ha spiegato: “Il presidente di Stamina Foundation Davide Vannoni, tre giorni fa, è stato rinviato a giudizio per truffa. Quindi ho, da una parte, la giustizia penale che dice che Vannoni forse è un truffatore, mentre dall’altra ho il Tar che dice che gli scienziati, siccome avevano già espresso un’opinione, sono prevenuti. A questo punto non mi resta che appellarmi agli scienziati all’estero”.

Critiche alla sentenza da parte della senatrice a vita, Elena Cattaneo, nota ricercatrice sulle staminali: “La validità di una teoria scientifica o di un trattamento terapeutico non si può valutare come se fosse un’opinione qualsiasi, dove ci sono due versioni pro e contro, entrambe legittime: essendo basata su fatti, la validità di un trattamento può essere valutata solo da una comunità scientifica esperta del settore”.

Secondo la senatrice, la sentenza è “pericolosa, perché delegittimante e contraria agli interessi della società, è l’idea che lo scienziato che avanza dubbi e contestazioni di carattere tecnico-scientifico sulla bontà di una scoperta o cura nel dibattito pubblico od in ambito accademico, perda la serenità di giudizio ove sia chiamato da una istituzione della Repubblica ad esprimere un parere in riferimento alla medesima scoperta o cura”.

Redazione online