Quarto Oggiaro, arrestato un pericoloso killer

Un'auto della polizia (Foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Svolta nelle indagini riguardanti tre omicidi di due fratelli e un terzo soggetto, avvenuti a fine ottobre a Quarto Oggiaro, popoloso quartiere nell’area nord ovest di Milano: a uccidere sarebbe stata, in due diversi agguati, la stessa mano, quella di un cinquantenne, Antonino Benfante, originario di Palermo e pregiudicato per traffico di droga. Il killer si trovava in libertà da pochi giorni nel momento in cui ha commessi i feroci omicidi.

Il 27 ottobre il primo agguato: i corpi senza vita di Emanuele Tatone e di Paolo Simone erano stati in via Lessona ed erano sistemati ognuno sotto un albero. Evidente, sin dal primo controllo effettuato dalle autorità che sono intervenute il fatto che Tatone e Simone fossero morti per ferite d’arma da fuoco. Subito le indagini degli inquirenti si erano rivolte verso la malavita locale, in quanto Tatone sarebbe stato coinvolto in passato in alcuni traffici criminali ma sembrava essere uscito dagli stessi perché provato dalla dipendenza di droga.

Tre giorni dopo, invece, veniva rinvenuto il corpo di Pasquale Tatone, fratello di Emanuele. Secondo i giornali locali, l’uomo era stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella sua auto. In base alle testimonianze, Tatone era andato a vedere una partita di calcio in un locale di Quarto Oggiaro senza protezione e sarebbe andato via in auto da solo attorno alle 22.30. I suoi aguzzini hanno aspettato che entrasse nella vettura parcheggiata in via Pascarella, all’altezza del civico 11, per freddarlo dal lato dei guidatore. Alcuni testimoni hanno riferito che all’automobile si è affiancato un uomo in scooter con un casco in testa che avrebbe sparato. Secondo il loro racconto lo scooter è stato visto passare più volte intorno all’isolato. I due fratelli Tatone sono nipoti del boss del quartiere milanese, Nicola Tatone.

Redazione online