
Oggi è il giorno fatidico per il Pd, il giorno che il partito aspetta da tempo in vista della designazione di un nuovo leader. Mentre si è fatto tanto discutere di affluenza e le previsioni non sembrerebbero individuare in questa competizione quella della riconferma di un bacino elettorale particolarmente competitivo, le primarie hanno mobilitato molte persone tra volontari e sostenitori dei candidati. Per capirlo basta pensare ai numeri messi in campo e, in particolare, ai 9.000 gazebo diffusi sul territorio nazionale in cui gli elettori affluiranno per decidere se scegliere tra Giuseppe Civati, Gianni Cuperlo o Matteo Renzi.
Per esprimere la propria preferenza basterà recarsi al seggio più vicino e, tessera elettorale e carta d’identità alla mano, basterà dimostrare di essere iscritto al Partito Democratico o, in alternativa, pagare un contributo di due euro. I minori di 18 anni (dai 16 anni può votare alle primarie) dovranno essere accompagnati dai genitori. I seggi saranno aperti dalle 8:00 alle 20:00.
Tra i tre candidati vincerà colui che otterrà il 50% +1. Se nessuno sarà in grado di ottenere questo consenso, si ricorrerà al ballottaggio tra i due aspiranti leader più votati al primo turno.
Il candidato Pippo Civati ha già vinto il primo seggio scrutinato, quello di Melbourne, in Australia. Secondo l’esito, Civati avrebbe ottenuto il 49%, Renzi il 33%, Cuperlo il 6%.
Proprio Civati ha sollecitato gli elettori a recarsi ai gazebo con un twitt in cui ha usato gli hashtag #civado e #civoti, divenuti ormai celebri sul web tra i sostenitori del giovane politico.
Gianni Cuperlo, dal canto suo, ha lanciato il suo ultimo cinguettio 13 ore fa per ringraziare i suoi volontari, abbracciare virtualmente i suoi avversari ed esprimere un auspicio.
Matteo Renzi, infine, ha salutato il mondo di Twitter ieri sera da Empoli, dove ha concluso la propria campagna, scrivendo che la città toscana a lungo gli resterà nel cuore.
Redazione online