Forconi: presidi e blocchi in tutta Italia. Tensioni in Piemonte

Striscioni presidi Forconi (screen shot youtube)

Ha preso il via da ieri la protesta del movimento dei Forconi che fino al 13 dicembre ha promosso il blocco stradale.
La protesta ha raccolto una vasta adesione nella maggior parte delle Regioni e città da Sud a Nord della penisola. La protesta “Fermiamo l’Italia” prevede il blocco delle merci mirando a dare una scossa al Governo colpendo uno dei periodi migliori per i consumi a ridosso del Natale. Il movimento ha visto l’adesione dei trasporti, Cobas del latte e del mais, ma anche piccoli imprenditori, taxisti e commercianti contro le tasse.

Oltre il 90% delle aziende di trasporto merci ha derito al fermo nazionale dell’autotrasporto proclamato da Trasportounito: 300 mila tir si sono fermati e circa 15mila persone si sono sparse in vari punti indicati e autorizzati.
“Il consenso e la partecipazione al fermo dimostrano che tutti gli autotrasportatori hanno compreso le ragioni della protesta. Quelle ragioni sulle quali evidentemente il ministro dei Trasporti, Lupi, è stato male informato. Non è il disagio degli autotrasportatori che non vogliono oggi elemosine, dicono con forza al governo di tenersi i soldi e spenderli magari per la copertura dell’Imu, chiedono l’applicazione di norme chiare che consentano alle imprese di operare in una logica di mercato e non essere strozzate da chi da anni gioca solo a indebolire e ridurre in schiavitù l’autotrasporto”, ha dichiarato Maurizio Longo, segretario generale dell’associazione sindacale.

Critico il ministero dell’Interno che ha reso noto di impiegare anche l’uso degli idranti contro i blocchi della circolazione.
Anche il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha duramente criticato lo sciopero degli autotrasportatori: “Non hanno tra le loro ragioni nessuna richiesta presentata al governo al ministero dei Trasporti che sia rimasta inevasa e che li giustifichi. Chi intende strumentalizzare le giuste esigenze dei lavoratori di questo settore è ovviamente libero di farlo, ma si assume la responsabilità di violazioni della legge e dei minacciati blocchi con cui si vuole tenere in scacco un intero paese. Il governo si opporrà con fermezza a ogni forma di violenza per garantire sicurezza ai cittadini e tutela dei loro diritti”..

PIEMONTE – A Torino si registra l’adesione di numerosi esercizi commeciali e il maggior numero di disagi e scontri: chiusi negozi e bar del centro, mentre i mercati sono chiusi e le fermate dei taxi desertate. In diverse aree del capoluogo si sono registrati disagi al traffico: i mezzi pesanti hannno bloccato gli svincoli dell’autostrada Torino-Milano all’altezza di Carisio, mentre per alcune ore è stato bloccato il Centro agroalimentare di Torino.
A Piazza Castello, è in corso uno dei principali presidi dove continuano a confluire manifestanti sotto agli solgan di “politici, amministratori e sindacati ladri legalizzati”. A fine mattina si sono riscontrati dei tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine: alcune persone che aderiscono alla protesta hanno lanciato delle pietre contro alcuni mezzi delle forze dell’ordine, che hanno risposto con lacrimogeni.

La tensione è iniziata a salire questa mattina quando alle stazioni di Torino Porta Nuova e Porta Susa i binari sono stati occupati e il traffico ferroviario è stato bloccato per una mezz’ora.
Una altro gruppo di manifestanti si è invece diretto alla sede di Equitalia e sta scandendo slogan in strada di fronte all’ingresso. Tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine che hanno cercato di disperdere i manifestanti lanciando alcuni lacrimogeni.
Infine, un ultimo gruppo si è recato davanti alla sede del municipio mentre un altro ancora si è recato di fronte alla sede della Regione Piemonte in piazza Castello, dove ha lanciato uova e scandito slogan contro il presidente Roberto Cota.

VENETO -Nel corso dell mattinatasi sono riscontrati diversi disagi nelle principali arterie stradali: a Verona-Soave sulla A4, lungo la statale Pontebbana nel Trevigiano, nelle zone industriali di Padova e Cittadella.
Disagi ai caselli autostradali di Vicenza Ovest, Montecchio Maggiore (Vicenza) e Soave (Verona), dove i manifestanti hanno messo i loro mezzi di traverso nei pressi degli accessi autostradali bloccando di fatto la circolazione con grossi disagi sul traffico anche sulla rete stradale ordinaria.

Bloccata anche la tangenziale di Vicenza mentre la mobilità stradale è rallentata anche a Resana nella provincia di Treviso dove gli autotrasportatori hanno bloccato la rotatoria sulle statali 307 e 308.
La polizia sta intervenendo per rimuovere i blocchi, mentre i militari, come riporta Corriere.it, sono intervenuti anche a Cittadella nella provincia di Padova.

SICILIA– Nessun disaggio causato dallo sciopero articolato con presidi e al momento non si è registrato nessun blocco stradale: al casello di San Gregorio dell’autostrada A18 Messina-Catania, non c’è stata la paralisi mentre durante la notte una decina di manifestanti ha effettuato un volantinaggio.
Da ieri la zona è presidiata dalle forze dell’ordine: la Questura di Catania ha accolto la richiesta del movimento dei Forconi e ha autorizzato manifestazioni e incontri in piazza Università. Anche nel resto della Sicilia al momento non si segnalano blocchi.

LOMBARDIA– Si registrano alcuni presidi a Milano e in provincia collocati negli snodi di importanti arterie autostradali: tra questi ad Arese, nei pressi dei cancelli dell’ex Alfa Romeo, Rho e Pero, nei pressi elle Fiera, e agli svincoli autostradali di Assago, Molino Dorino, Monza davanti alle sedi di Equitalia e Palaiper.
Nell’arco della mattinata la situazione a Milano ha registrato alcuni momenti di tensione davani alla sede di Equitalia.

PUGLIA – Blocco del traffico sulla tangenziale di Bari tra le uscite di Poggiofranco e Carrassi e sulla statale 231 in agro di Corato (Bari): in direzione nord e sud il transito è permesso solo alle auto. Nessun disagio tranne alcuni rallentamenti stradali.
A Bari si doveva svolgere una manifestazione per il centro della città ma la questura di Bari ha reso noto di aver vietato presidi o cortei.
In provincia di Foggia, sulla Ss16, si è registrato il blocco totale dei mezzi pesanti al Km 670, con rallentamenti alla circolazione delle auto.
Manifestazione anche sulla statale 613 Lecce-Brindisi in direzione nord con un centinaio di persone che hanno rallentato e bloccato a tratti il traffico veicolare in prossimità dello svincolo per Surbo.

CAMPANIA– Si segnalano due presidi stradali: il primo sulla statale 7, nei pressi di Nola il secondo al casello di Palma Campania dell’autostrada A30 dove una sessantina di manifestanti di avvicinare le auto per sensibilizzare la popolazione.

LAZIO -Ieri sera 5 militanti del movimento politico di estrema destra Forza Nuova sono stati fermatidagli agenti della questura di Roma e della polizia stradale mentre sul grande raccordo anulare cercavano il presidio dei forconi. La portesta a Roma non ha avuto molto seguito ma questa mattina sono scese in piazza un centinaio di persone a piazzale dei Partigiani, sull’Ostiense. Alla protesta dei forconi hanno aderito anche disoccupati, precari, pensionati, studenti e lavoratori di ogni settore.

LIGURIA – Disagi invece riscontrati a Genova, dove al presidio dei Forconi al casello autostradale di Bolzaneto, al varco portuale di San Benigno e nel centro città, si sovlge lo sciopero degli autotrasportatori aderenti a TrasportoUnito-
I mezzi pesanti diretti al mercato ortofrutticolo hanno bloccato l’uscita del casello autostradale di Bolzaneto provocando disagi nei pressi dello svingolo con rallentamenti anche in autostrada.
Anche l’accesso al varco portuale di San Benigno è stato bloccato mentre un centinaio di manifestanti, sta manifestando tra piazza De Ferrari e via XX Settembre al centro di Genova.

Ad Imperia, sono stati lanciati dei palloncini bianchi ed è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le persone che si sono suicidate per colpa della crisi in una manifestazione alla quale hanno aderito circa 700 persone c

A Ventimiglia, intorno alle 7, davanti alla stazione ferroviaria, si è radunato un gruppo di lavoratori frontalieri che protestano contro la pressione fiscale del governo italiano e la bocciatura, alla Camera, del bonus fiscale da 6.700 euro. Alla protesta si sono associata anche circa 200 studenti.

Redazione

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