Efsa salva le bibite gassate light: “L’aspartame contenuto non causa danni”

Bibite light (BRENDAN SMIALOWSKI/AFP/Getty Images)

Con una nota sul proprio portale, l’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, ha chiarito quanto segue: “L’aspartame e i suoi prodotti di degradazione sono sicuri per il consumo umano ai livelli di esposizione attuali: queste le conclusioni dell’EFSA nella sua prima valutazione completa del rischio dal dolcificante”. Nell’eseguire tale valutazione, l’autorità “ha condotto un rigoroso esame di tutte le ricerche scientifiche disponibili sull’aspartame e sui suoi prodotti di degradazione, compresi studi sugli animali e sull’uomo”.

Ha commentato Alicja Mortensen, presidente del gruppo di esperti scientifici dell’EFSA che ha eseguito l’indagine: “Questo parere rappresenta una delle più complete valutazioni del rischio associato all’aspartame mai intraprese. È un passo avanti per rafforzare la fiducia del consumatore nei fondamenti scientifici del sistema di sicurezza alimentare dell’UE e nel sistema di regolamentazione degli additivi alimentari”.

Secondo il gruppo ANS che ha eseguito l’indagine su alcuni prodotti gassati a più basso contenuto calorico, “l’attuale dose giornaliera ammissibile (DGA) di 40 mg/kg di peso corporeo/die è in grado di tutelare la popolazione generale”; tale indicazione non è valida però per i soggetti affetti dalla patologia denominata fenilchetonuria, in quanto il consumo di fenilanina, aminoacido presente in alcune proteine, potrebbe essere molto nocivo per questi soggetti.

Gli esperti, dunque, ribadiscono che il consumo di aspartame nei limiti delle DGA non causa danno ai geni, non produce cellule cancerogene e non fa male al cervello. Nessun danno, secondo gli esperti, nemmeno nelle donne incinte e nei nascituri.

Redazione online