
Persino Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, sembra essere soddisfatto del risultato delle primarie che, domenica sera, hanno decretato la vittoria di Matteo Renzi, ma non risparmia critiche al sindaco di Firenze. Il numero uno del sindacato dei metalmeccanici è intervenuto nel corso di una conferenza sul lavoro svoltasi presso la fondazione Claudio Sabbatini di Bologna.
Parlando delle preferenze prese da Renzi e da Civati, Landini ha detto: “Siamo di fronte al fatto che chi non rappresentava direttamente il gruppo dirigente del Pd ha preso più dell’80% dei voti. E’ chiaro che questa è una dimostrazione di volontà e di richiesta di cambiamento”. In merito alle invettive sul comparto sindacale fatte dal nuovo segretario del Pd durante il suo discorso post elettorale, il sindacalista ha detto: “Renzi quando parla di sindacato dovrebbe riflettere su come è stato eletto lui: con un voto non solo degli iscritti del suo partito, ma di tutti i cittadini che volevano cambiare. La legge sulla rappresentanza sindacale non serve per difendere i sindacati in quanto tali o per difendere i funzionari o i dirigenti sindacali; è la condizione per permettere a chi lavora e a chi è precario o a chi vorrebbe un lavoro di poter avere dei diritti, di organizzarsi collettivamente e votare”.
Auspicandosi che questa tendenza al cambiamento sia qualcosa in più che un artificio retorico e riesca a veicolare contenuti davvero innovativi, Landini ha invitato Renzi a mettere “i lavoratori nelle condizioni di decidere sul sindacato che vogliono, non i politici di decidere sul sindacato. Questo sarebbe un modo un pò vecchio di affrontare i problemi. Poi che ci sia la necessità di un rinnovamento e una riorganizzazione dei sindacati, come Fiom l’abbiamo detto più volte”.
Redazione online