
Era annunciata da tempo la mobilitazione che oggi ha visto gli operai iscritti al sindacato Fiom-Cgil di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico di Roma per protestare contro gli esuberi e la gestione industriale crisi che da tempo sta interessando il settore metalmenccanico in Italia. La manifestazione Fiom ha assunto i connotati di un’azione simbolica e gli organizzatori hanno scelto di allestire di fronte al palazzo ministeriale un alto muro formato di scatoloni sui quali sono stati indicati i nomi delle aziende che hanno annunciato licenziamenti o riconversioni le quali mettono in discussione il posto di lavoro degli operai assunti.
Tra le ditte menzionate compaiono l’Ilva di Tarano con 11.000 esuberi, Fiat con oltre 15.000 lavoratori a rischi tra gli stabilimenti di Melfi, Mirafiori e Cassino.
La mobilitazione Fiom rientra all’interno della campagna “Il lavoro è un bene comune” che ha eletto questa settimana – la stessa scelta dal cosiddetto Movimento dei Forconi, ma le divergenze tra i due gruppi di manifestanti non mancano – come periodo di sensibilizzazione. Le tematiche e le richieste portate in piazza dalla Fiom sono quelle indicate nel portale di riferimento dell’organizzazione: “La difesa del lavoro, il blocco dei licenziamenti, una nuova politica industriale e di investimenti, il rifinanziamento ed estensione degli ammortizzatori sociali e dei contratti di solidarietà”.
Redazione online