Forza Italia contro Napolitano: “Le sue esternazioni son moda dannata”

Bandiere di Forza Italia (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Dura presa di posizione da parte de ‘Il Mattinale’, nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati, contro Giorgio Napolitano, al quale ieri “è sfuggita una formula non propriamente da presidente di un Paese democratico. Ha condannato la ‘dannata moda’ di invocare le elezioni”. Secondo Forza Italia, “se c’è una moda dannata è quella delle esternazioni che un presidente della Repubblica non dovrebbe permettersi, specie quando, come oggi, interferiscono in modo lampante con il dibattito sulla fiducia. Non si fa”.

“Non si interviene alla vigilia di un voto grave e decisivo per umiliare una parte politica, confinandola nel settore della ‘moda’ e pure ‘dannata’. La questione Napolitano è buona compagna della questione di Letta e del suo governo. È affare di democrazia e di Costituzione”, scrive ancora ‘Il Mattinale’, concludendo: “Con il massimo rispetto delle istituzioni e delle personalità che le incarnano, noi riteniamo che oggi non prendere la strada delle elezioni, con il passaggio in tempi stretti alla discussione e alla approvazione di una legge elettorale, sia una scelta grave e delegittimata in partenza, come il Parlamento che viene fatto rimanere artificialmente e con spregio del buon senso”.

“Le elezioni sono lontane, anche se va di moda invocarle” aveva detto ieri il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo ai politici di concentrarsi sul da farsi e sulle contingenze attuali nel tentativo di continuare il percorso riformistico nelle sedi deputate. L’invito del Capo dello Stato era teso a instaurare un dibattito rispettoso delle “riflessione e dello scambio di opinioni sui problemi, al riparo dal frastuono delle polemiche elettoralistiche”.

Napolitano si era espresso poi sull’attuazione di modifiche al sistema legislativo del Senato della Repubblica: “Sono convinto che sia possibile tagliare le ridondanze e qualificare in modo nuovo ed essenziale il Senato”. In Francia, ha sottolineato infine il presidente della Repubblica, c’è stata una riforma del Senato e lì la seconda Camera “ha saputo riformarsi senza scandalo dei senatori ma con il contributo dei senatori stessi”.

Redazione online