
Il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, ha comunicato al presidente dell’Aula di Palazzo Madama, Pietro Grasso, l’esito della consultazione interna al partito riguardante la legge elettorale, sottolineando che c’è l’accordo e che quindi la discussione, secondo il parere del gruppo maggioritario sia alla Camera che al Senato, può passare a Montecitorio, così come chiesto anche dal neosegretario Matteo Renzi.
Due senatori democratici, Isabella De Monte e Stefano Collina, hanno fatto alla collega di partito Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, affinché “sia conseguente e metta in mora il comitato ristretto nato nella Prima commissione del Senato, che risulta essere ancora convocato”. Appello da parte di senatori democratici anche al deputato Roberto Giachetti, in sciopero della fame: “Dobbiamo dire grazie a Roberto Giachetti per la sua battaglia, adesso è arrivato il momento di interrompere il digiuno”. Ma il deputato democratico ha replicato su Twitter: “Ringrazio chi mi chiede di smettere ma ho visto troppi quasi traguardi. Sospendo quando la legge elettorale sarà formamente incardinata alla Camera”.
Sul tema, è intervenuto anche il Nuovo Centrodestra, attraverso il proprio leader Angelino Alfano: “Nel nostro bicameralismo perfetto il problema non è solo da dove si inizia, ma dove finisce l’esame della legge elettorale”. Ha aggiunto il vicepremier: “Non comprendo a fondo il senso di questa gara. Il punto è la sostanza”. Gli ha fatto eco il senatore Enrico Costa: “Qualcuno l’ha intesa come un vero e proprio passaggio della riforma alla Camera, altri, noi compresi, come una moral suasion per spingere il Senato a procedere”.
Redazione online