Usa: democratici e repubblicani concludono accordo sul budget

Obama (Getty Images)

Repubblicani e Democratici finalmente hanno trovato un compromesso e dopo tre anni di diatribe e rischi default per gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo sul budget del Paese. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente Barack Obama.

L’annuncio è stato dato ieri sera da Paul Ryan, repubblicano e presidente della commissione Budget alla Camera dei Rappresentanti, e dalla sua omologa al Senato, la democratica Patty Murray. I due hanno illustrato i termini dell’accordo, che prevede un pacchetto di misure da 85 miliardi di dollari, per i prossimi dieci anni, che metteranno fine ai tagli automatici e orizzontali alla spesa pubblica, introdotti automaticamente per legge in mancanza di un accordo sul bilancio. E’ previsto inoltre un aumento delle spese per il Pentagono e le agenzie federali, che sarà coperto con un finanziamento da 63 miliardi di dollari sia nel 2014 che nel 2015.

Negli scorsi anni i contrasti tra democratici e repubblicano avevano portato gli Stati Uniti sull’orlo del default (un defualt tecnico, peraltro), con il momento più difficile vissuto lo scorso ottobre con i quindici giorni dello shutdown, la chiusura dello Stato federale per mancanza di finanziamenti.

Il New York Times ha definito l’accordo un “cessate il fuoco” tra i due principali partiti statunitensi, che per i media americani rimane comunque modesto. Ora tocca al Congresso ratificare l’intesa. Entro la fine della settimana dovrebbe decidere la Camera, controllata dai repubblicani, poi toccherà al Senato a maggioranza democratica. L’approvazione della legge eviterà un nuovo shutdown che potrebbe scattare il prossimo 15 gennaio, quando finiranno i fondi stanziati lo scorso 16 ottobre. In ogni caso, il prossimo 7 febbraio scatterà nuovamente il limite del tetto al debito, che se non verrà alzato porterà ancora una volta gli Stati Uniti sul baratro del default.

Redazione