
E’ in corso alla Camera la discussione sulla protesta dei Forconi con presidi in tutta Italia promossi da domenica scorsa.
Nel suo intervento, il ministro dell’interno Angelino Alfano ha riferito all’aula della Camera sulle manifestazioni di protesta del movimento dei forconi, che hanno avuto luogo a Torino e in altre città italiane, e sul comportamento delle forze dell’ordine.
Alfano ha esordito definendo il movimento come “una deriva ribellistica genericamente indirizzata contro istituzioni nazionali ed europee a cui non farebbero mancare proprio sostegno le organizzazioni antagoniste”.
“Il governo non intende trascurare segnali di inquietudine. Fatta eccezioni per le criticità a Torino, Genova e in misura minore a Milano, la maggior parte delle iniziative si è svolta in maniera sostanzialmente pacifica. C’è stato però un fronte violento che ha violato l’ordinamento del nostro paese. Comprendiamo il disagio sociale, ma al tempo stesso non abbiamo alcuna esitazione nel dire che come si difende la libertà di manifestare, noi dobbiamo difendere la libertà dei cittadini di vivere in sicurezza e dei commercianti di aprire le proprie saracinesche. Non è stata trascurata la ricerca di un’interlocuzione con gli organizzatori della manifestazione, ma il suo carattere eterogeneo non ha agevolato”, ha detto Alfano che ha poi aggiunto che “il gesto di alcuni agenti di togliersi il casco è stato strumentalizzato, leggerlo come un gesto di sostegno alla protesta è arbitrario e irrispettoso verso gli stessi agenti”.
Alfano ha anche presentato il bilancio dei feriti e degli arrestati: “Il governo sta dalla parte di tutti i cittadini onesti e delle forze dell’ordine. Il governo manterrà la linea dura contro i violenti”.
Alfano invita le forze politiche a non cavalcare la protesta.
Giuseppe D’Ambrosio del Movimento 5 Stelle ha annunciato che il movimento intende promuovere un’informativa su quanto sta accadendo in questi giorni e sottolinea che sta abusando della parola “fascita” per definire lo scontento.
Elio Vito di Forza Italia ha esordito che sono stati toccati due elementi della democrazia: “Lo stato è forte se le proteste avvengono nel diritto dei cittadini. Questa questione l’abbiamo già presentata per Fi quando le nostre manifestazioni sono state ostacolate da contestatori. E’ una questione democratica che dovrà essere sciolta in Parlamento. Quello che è accaduto in questi giorni, ci associamo al ringraziamento per l’opera delle forze dell’ordine e a quanto ha detto Alfano riguardo alla strumentalizzazione del gesto delle forze dell’ordine. Concludo che la nostra proposta sia quella di organizzare delle commissioni per un confronto permanente riguardo ai problemi delle forze dell’ordine”.
“Non è l’ora della propaganda. Tanti di noi vengono da una storia di conflitto sociale dove il problema della sicurezza non era in primo piano. Oggi sfilano per Roma migliaia di metalmeccanici per i propri diritti. In queste ore gli studenti della sapienza vengono caricati nelle aule dell’università e lì nessuno si è totlo il casco. Il paese è bloccato da una protesta eterogenea, la cui trama eversiva non va sottovalutata: quelli di Casapound e Forza nuova cercano di strumentalizzarla. Avremmo voluto sentire delle parole sulle proteste dei lavoratori e sull’impossibilità degli amministratori di potersi recare all’interno dei municipi. C’è qualcosa che non ha funzionato.”, sostiene Arturo Scotto di Sel.
“Ci sono tre milioni di poveri in questo paese e pochi illegali che conducono le devastazioi. Dobbiamo fermare questa ondata di luoghi comuni, queste minacce che rischiano di produrre un corto circuito della memoria. Sentire Marcia su Roma mi ha fatto venire i brividi. In un giorno in cui si festeggia il 44° anniversario della Strage di Piazza Fontana, non vogliamo che alcuni contaminano le proteste di chi si batte per la propria dignità”, ha poi concluso Scotto.
Redazione
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