
La maggioranza della I commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato il passaggio dell’esame della riforma della legge elettorala alla Camera.
Hanno votato a favore Pd-Sel-M5S, contrari gli altri gruppi, Ncd, Fi, Sc, Lega, Per l’Italia, Autonomisti e Gal.
La presidente della Commissione, Anna Finocchiaro, ha sentito i capigruppo della commissione e riferirà al presidente del Senato Pietro Grasso che incontrerà in tarda serata di oggi il presidente della Camera Laura Boldrini, per decidere in quale assemblea far proseguire l’iter.
“Si è venuta a costituire una nuova maggioranza Pd-Sel-M5S, con effetti paradossali, perché quando la legge elettorale tornerà dalla Camera a Senato non avrà qui la maggioranza per essere approvata, visto che il Movimento 5 stelle non la voterà mai”, ha commentato il leghista Roberto Calderoli.
Gaetano Quagliariello (Ncd) ministro delle Riforme è stato piuttosto critico: “Ma cosa può interessare al cittadino se la legge elettorale va alla Camera o al Senato? La riforma si può fare solo se diventa parte di un accordo di governo: nessuno può fare le riforme prescindendo dal governo. Nei prossimi dieci, quindici giorni, ossia al massimo per la Befana, la maggioranza o trova un accordo sulla legge elettorale o va in crisi e allora ognuno si prenderà le sue responsabilità. Io penso che oggi arrivare al presidenzialismo, che è la forma che io preferisco, per i tempi che abbiamo, ossia 18 mesi, non sia possibile. Invece l’elezione diretta del premier, per cui al secondo turno il cittadino sceglie chi è il presidente del Consiglio con un’investitura popolare, è il modello più compatibile con il nostro assetto istituzionale”.
Redazione
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