Moglie di Faraone scrive a Nuti (M5S): “Violentata la nostra intimità”

Riccardo Nuti (screenshot SkyTg24)

“Non si può avere paura di stare a casa propria, di non si può avere paura per l’incolumità dei propri cari, perché, qualcuno che siede nei banchi del parlamento, pubblica a tua insaputa i tuoi dati personali dentro una vicenda, inverosimile, solo per farsi quella pubblicità che diversamente non sarebbe in grado di farsi, mentre si occupa dei bisogni del paese e degli italiani”, così Rosi Pennino, moglie del nuovo responsabile scuola del Pd, Davide Faraone, in una lettera pubblicata da un portale di cronaca regionale, ha duramente replicato alla scelta di Riccardo Nuti, deputato del M5S, di postare sul proprio profilo Facebook i dati anagrafici e l’indirizzo di suo marito, accusato dall’esponente pentastellato di avere rapporti con la mafia.

La vicenda Faraone è stata ricordata così da Nuti in aula: “Faraone nel marzo del 2008 andava in casa di Agostino Pizzuto per un accordo di sostegno elettorale. Questo viene rilevato non da me ma dalle intercettazioni ambientali che sono state fatte. Agostino Pizzuto deteneva l’arsenale del clan di San Lorenzo e Resuttana di Palermo, è stato condannato a otto anni per mafia ed estorsione e a dieci per detenzione di armi. Ovviamente c’è un indagine in corso, non coinvolge il collega Faraone ma questo non significa non essere istituzioni quantomeno moralmente corrotte, non bisogna essere condannati dal punto di vista giudiziario”.

“Sfido Nuti a rinunciare all’immunità parlamentare e a ripetere le stesse cose che ha detto oggi fuori dall’Aula. Così lo querelerò, faremo il processo e vedremo chi ha ragione in questa storia”, ha replicato Faraone a ‘La Zanzara’, programma radiofonico di Radio24, proseguendo: “Io posso denunciarlo, ma lui ha l’immunità, per cui si salva dietro questo strumento della casta che loro del M5S tanto contestano. Quando gli ho chiesto di rinunciare all’immunità e di ripetere le stesse cose fuori dall’Aula, lui ha balbettato e non ha replicato”.

Faraone ha poi commentato la vicenda delle informazioni personali apparse su Facebook: “Questo gesto di Nuti si giudica da sé, senza aver bisogno di descrivere il personaggio. Mi ha messo in una condizione di rischio e di pericolo concreto, tanto che ho dovuto avvertire la Digos e i Carabinieri per poter presidiare casa mia. Un fatto di questo genere già qualifica la persona. Nuti ha utilizzato un metodo mafioso, fascista, squadrista. Ed è il metodo che sta caratterizzando il M5S da quando è nato”.

Nel pomeriggio di oggi, Nuti ha replicato a Faraone, rilanciando: “Rinuncio all’immunità, Faraone mi dia ampia facoltà di prova e vediamo chi ha ragione. Quello che ho ricordato ieri in aula è agli atti di un processo, quindi un atto pubblico. Ricordo che lo stesso Faraone ha confermato anni fa, quando per la prima volta emerse la vicenda, di essere andato a casa di Agostino Pizzuto per un incontro in vista della campagna elettorale. Faraone dovrebbe piuttosto lasciare la commissione Antimafia”.

Intanto, la pagina ufficiale dell’esponente pentastellato si è riempita di dure prese di posizione nei suoi confronti; le più morbide sono di coloro che gli chiedono di inserire egli stesso i propri dati personali e il proprio indirizzo di casa, ma sono in tantissimi a dargli pubblicamente del “codardo”, del “vigliacco” e dello “squadrista imbroglione”, sostenendo che si è trattato di “un gesto infame”, frutto di “terrorismo psicologico”.

Redazione online