
Dopo l’arresto di un’icona della lotta alla ‘ndrangheta e contro le infiltrazioni nelle attività dei Comuni, avvenuto lo scorso 3 dicembre a carico dell’ex Sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, premiata dal Senato come “Sindaco corragioso”, oggi si contano altri due arresti a scapito di due personalità che hanno spiccato per le loro battaglie contro la criminalità organizzata.
E’ quanto emerge al termine di un’indagine “Inganno” della Dda di Reggio Calabria, nell’ambito della quale i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato sei persone tra le quali due “icone” dell’antimafia: Sebastiano Giorgi, di 48 anni, ex sindaco di San Luca, e Rosy Canale, di 41 anni, coordinatrice del “Movimento delle donne di San Luca”.
Gli arrestati sono indagati a vario titolo: per associazione per delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni e reati contro la pubblica amministrazione, aggravati dall’aver agito al fine di agevolare l’associazione mafiosa.
L’ex sindaco Giorgi, in carica dal 2009 al 2013, è stato più volte presente a manifestazioni contro la ‘ndrangheta accreditando alla sua Amministrazione un forte impegno contro le cosche. Dall’indagine emergerebbe invece che l’elezione di Giorgi a sindaco sarebbe stata favorita dalle cosche Pelle e Nirta in cambio del loro controllo sugli appalti gestiti dal Comune.
Come riporta l’Ansa, grazie all’amministrazione di Giorgi, le due cosche, avrebbero ottenuto l’appalto per la metanizzazione di San Luca e altri lavori di minore importo. Una storia che per molti versi ricorda la vicenda della Girasole e nella quale l’indagine sottolinea che il controllo delle cosche sull’attività del Comune sarebbe stato totale.
Rosy Canale che è stata messa agli arresti domiciliari, non è accusata di reati mafiosi, ma di peculato e truffa aggravata e peculato.
L’imprenditrice che si è ribellata alla ‘ndrangheta impedendo di spacciare droga nel suo pub-discoteca. Nel 2007, fondò il “Movimento delle donne di San Luca” che tra le sue finalità mirava a lavorare per i bambini del paese. Augtrice di un libro intitolata “La mia ‘ndrangheta” edito da Edizioni Paoline, è stata promotrice dello spettacolo teatrale “Malaluna – Storie di ordinaria resistenza nella terra di nessuno”, con le musiche Franco Battiato.
Recentemente, la Canale aveva ricevuto a Roma il premio “Paolo Borsellino”, e proprio in quell’occasione aveva invitato Papa Francesco ad andare a San Luca.
Dalle indagini, la Canale avrebbe utilizzato per l’acquisto di beni personali i finanziamenti, che avrebbero dovuto essere destinati a finalità sociali, erogati al “Movimento delle donne di San Luca”. Finanziamenti che, secondo una prima stima fatta dagli investigatori, ammonterebbero a circa 100 mila euro, ma che potrebbero essere, sulla base di un calcolo definitivo, anche più consistenti.
“L’operazione odierna rappresenta l’ennesima dimostrazione dell’inquinamento dei Comuni da parte della ‘ndrangheta, che controlla, attraverso esponenti politici territoriali, l’affidamento degli appalti e la distribuzione degli stessi tra le imprese partecipi, contigue o compiacenti. Nell’inquinamento generale determinato dalla ‘ndrangheta emergono poi figure apparentemente antimafia che si muovono con violazione delle regole anche soddisfacendo interessi personali”, ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho.
Redazione
LEGGI ANCHE:
‘Ndrangheta: arrestato ex sindaco di Capo Rizzuto che fu premiata come “sindaca coraggiosa”