Onu. Pillay: La decisione della Corte indiana sugli omosessuali viola i diritti umani

Omosessualità (Getty images)

Dopo la sentenza pronunciata ieri dalla Corte Suprema indiana in base alla quale l’omosessualità è da considerarsi un reato nel grande e popoloso paese orientale, l’Onu ha commentato il provvedimento. A parlare per l’organizzazione internazionale è stata Navi Pillay, donna a capo del dipartimento che all’interno delle Nazioni Unite si occupa di Diritti Umani. Secondo Pillay la notizia diffusa ieri segna “un significativo passo indietro per l’India” e sarebbe auspicabile un ripensamento da parte delle istituzioni di Nuova Delhi.

“Criminalizzare la condotta privata e consensuale omosessuale viola il diritto alla privacy e alla non discriminazione custodito nel Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici che l’India ha sottoscritto”, ha affermato Pillay in un comunicato diffuso dalla città di Ginevra.

La rappresentante Onu ha poi attaccato l’istituzione dicendo: “La Corte Suprema Indiana ha una lunga e rimarchevole storia nel campo della difesa e dell’espansione dei diritti umani. Questa decisione è una biasimevole presa di distanza da quella tradizione”.

Le ragioni per cui Pillay ha parlato di passo indietro sono da ravvisare nel fatto che la scelta presa ieri dalla Corte è quella di annullare una sentenza emessa nel 2009 con la quale si depenalizzava il rapporto tra cittadini gay e cittadine lesbiche.

 

Redazione online