
Diversi malati di Sla hanno bloccato nel pomeriggio di oggi il traffico della centralissima via del Corso a Roma per chiedere l’accesso al trattamento previsto dal metodo Stamina. I malati si sono ritrovati dietro lo striscione “Nessuno è immune dalle malattie neurodegenerative. Un sì potrebbe salvare anche la tua vita”. Il sit-in è stato interrotto solo quando è stato concesso ai manifestanti un incontro dei rappresentanti del governo.
Al termine dell’incontro, uno dei portavoce dei malati di Sla, Roberto Meloni, ha spiegato: “Siamo stati ricevuti dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Elisa Grande, e dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. Ci hanno assicurato che nel prossimo Consiglio dei ministri, in programma per martedì, sarà inserita anche la discussione sulle cure compassionevoli”.
Nel frattempo, il ministro Beatrice Lorenzin ha risposto a Paolo Bianco, professore dell’Università La Sapienza di Roma, che ritiene il metodo inefficace e che richiede che ora venga reso pubblico. Ha sottolineato il ministro: “Io non posso, perché il ministero è vincolato alla riservatezza, ma credo che sarebbe opportuno, da parte di Stamina, rendere pubblico il metodo. Ho consultato il nostro ufficio legale ma mi hanno risposto che non è possibile, perché siamo vincolati alla segretezza”.
Ha proseguito la Lorenzin: “”Io avrei voluto pubblicare immediatamente tutto, perché c’è voglia da parte di tutti di poter sapere di cosa si tratta veramente. Credo sia opportuno che lo faccia Stamina, che ha altro modi per tutelare il proprio metodo, visto che non è stato ancora brevettato”. L’appello è rivolto dunque a Stamina Foundation e al suo presidente Davide Vannoni, che è sempre stato chiaro: “Mi sembra una richiesta insensata e assurda: il metodo è di Stamina Foundation, è la sua ragione di esistere. Perchè dovremmo renderlo pubblico? Cosa cambierebbe? Il ministero pensi ad avviare una sperimentazione seria, che dia dati certi”.
Redazione online