Salute: curare le malattie croniche è diventato un lusso

Paziente in ospedale (LEX VAN LIESHOUT/AFP/Getty Images)

Il XII Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità, intitolo “Permesso di cura”, presentato oggi a Roma dal Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva emerge una fotografia piutosto preoccupante sui costi che le famiglie italiane devono affrontare per curare le malattie coriniche.

Secondo i dati, le famiglie spenderebbero oltre 1.000 euro in un anno per visite ed esami a domicilio e circa 650 euro per farmaci non rimborsati dal Servizio sanitario nazionale.
L’Associazione di tutela del malato sottolinea che per un paziente malato di patologie croniche o rare, le cure sono un lusso che oggi come oggi non si può più permettere.

Il 54% delle associazioni ritiene che il carico assistenziale non è garantito dal Servizio sanitario nazionale: infatti, in base ai dati si spendono in media 1585 euro all’anno per la prevenzione terziaria ovvero diete e attività fisica, 9.082 euro per la badante o 7.390 euro per la retta annuale in strutture residenziali.
Nelle spese si considerano anche 900 per parafarmaci tra cui integratori e pomate, 737 euro annui per dispositivi medici come cateteri e siringhe, 537 per protesi e ausili.

Il rapporto scrive che il 38,6% degli italiani ha una malattia cronica e il loro numero è in crescita dello 0,2% rispetto al 2011: l’artrite colpisce il 16,7% dei malati cronici, seguita dall’ipertensione (16,4%), allergie varie (10,6%), quindi l’asma o bronchite cronica (6,1%) e il diabete (5,5%).

Secondo le associazioni, i costi diretti ed indiretti della malattia stanno diventando insostenibili e ciò comporta che il malato non venga più curato in modo adeguato.

Inoltre, il rapporto ha anche evidenziato le difficoltà del paziente nel conciliare l’orario di lavoro con le esigenze di cura: un problema rilevato dall’84% delle associazioni di difesa del paziente che sottolineano di aver ricevuto molte segnalazioni di licenziamenti nei confronti di persone con patologie croniche o nei confronti dei familiari che li assistono tanto che come riporta l’Ansa, nella maggior parte dei casi, viene nascosta la malattia in ambiti lavorativi.

Infatti, il 63% dei casi hanno ricevuto segnalazioni di licenziamenti o mancato rinnovo e nel 41% dei casi per i familiari che li assistono.
Secondo il rapporto il 60% ha riscontrato difficoltà nella concessione dei permessi retribuiti, il 45% nella concessione del congedo retribuito di due anni; il 49% evita di prendere sul lavoro permessi per cura, il 43% nasconde la propria patologia e il 40% si accontenta di eseguire un lavoro non adatto alla propria condizione lavorativa.

Redazione