
Il terzo governo Merkel, a tre mesi dal voto, può ufficialmente nascere; il futuro della cancelliera uscente era infatti legato alla decisione della Spd, la grande forza politica socialdemocratica tedesca, di sottoporre a un referendum tra tutti gli iscritti la scelta di stare oppure no in un governo di ‘grosse koalition’. Poco dopo le 15, è stato reso noto il risultato del referendum, che è andato oltre le più rosee aspettative: il 76% degli iscritti alla Spd hanno votato a favore dell’ingresso del partito in un governo guidato da Angela Merkel.
Barbara Hendricks, tesoriere del partito e in pole position per il ministero dell’Ambiente, aveva prospettato nei giorni scorsi circa il 70% dei voti favorevoli, ma l’entusiasmo per il successo referendario ha coinvolto tutti i leader della Spd, che all’annuncio del risultato si sono lasciati andare a un lungo applauso. Soddisfatto il commento di Sigmar Gabriel, presidente della Spd che nel prossimo governo dovrebbe ricoprire il ruolo di ministro dell’Economia: “Il nostro partito non è solo il più moderno della Germania, ma anche il partito della partecipazione. Abbiamo dimostrato senso di responsabilità”.
Soddisfazione è stata espressa, sull’altro fronte, anche dal segretario generale della Cdu, Hermann Groehe, che ha aggiunto: “Siamo contenti, il lavoro di governo potrà cominciare presto, un buon fondamento affinché il nostro paese rimanga forte e la gente fra quattro anni stia ancora meglio”. Ieri ‘Der Spiegel’ aveva annunciato i nomi dei ministri del futuro governo, lasciando intendere che ben sei, tutti con deleghe importanti, dovrebbero essere quelli facenti riferimento alla Spd.
Oltre alla Hendricks e a Gabriel, agli Esteri dovrebbe andare Frank-Walter Steinmeier, che già aveva ricoperto tale ruolo tra il 2005 e il 2009, nel precedente governo di larghe intese; il ministero della Giustizia sarà assegnata a Heiko Maas, quello del lavoro alla segretaria socialdemocratica Andrea Nahles e infine quello della famiglia a Manuela Schwesig.
Nei giorni scorsi, la giovanile della Spd aveva indetto un meeting nel corso del quale aveva ribadito la propria contrarietà alla ‘grosse koalition’.
Redazione online