
In questi ultimi mesi in Siria si sono riscontrati numerosi attacchi rivolti alle comunità cristiane in ultimo, stando a quanto riportano i media, i terroristi salafiti e i qaedisti di Jabhat al Nousra hanno obbligato il piccolo villaggio cristiano di Kanayè sulle rive del fiume Oronte, nel Governatorato di Idlib, nel nord del paese, a rispettare la legge islamica della sharia.
Stando a quanto riferisce l’Agi, i ribelli non solo hanno imposto al parrocco del villaggio di non suonare le campane ma hanno anche proibito alle donne di uscire per le strade o di recarsi in chiesa, obbligandole a portare il velo islamico.
I ribelli hanno fatto sapere che nel caso in cui non fossero rispettate le regole imposte, passeranno “dalle minacce ai fatti trucidandoli tutti”.
Una vicenda che si ripete, in quanto la comunità cristiana siriana ha resto noto che “la stessa situazione i cristiani di quei villaggi l’hanno già sperimentata oltre un anno fa”.
L’arcivescovo emerito di Aleppo, monsignor Giuseppe Nazzaro, è stato immediatamente contattato da un abitante sulla vicenda. Nazzaro ha riferito all’Ansa di “temere che la popolazione sia costretta a fuggire in massa o a convertirsi all’Islam se non vuol essere massacrata”.
Redazione
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