
In occasione della cerimonia dello scambio di auguri con le alte cariche dello Stato che si sta svolgendo al Quirinale e alla quale hanno preso parte i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha tenuto un discorso in cui ha trattato di vari temi che riguardono l’Italia, dalla riforma della legge elettorale alla responsabilità delle forze politiche ma anche trattando argomenti attinenti alla crisi economica e ai malesseri sociali di questi giorni.
“Nel pieno rispetto dell’autonoma responsabilità del governo, il capo dello Stato interviene con riflessioni e contributi secondo l’esempio di Einaudi” esordisce Napolitano citando “Lo scrittoio del Presidente” di Luigi Einaudi.
“Il superamento del bicameralismo paritario, dello snellimento del Parlamento, della semplificazione del processo legislativo sono ormai questioni vitali per la funzionalità e il prestigio del nostro sistema democratico”, sostiene Napolitano che poi sottolinea che in Parlamento deve esserci “in ogni momento un clima di civile confronto e di fruttuoso impegno, nel rispetto dei diritti di tutte le forze che vi sono rappresentante e nella riaffermazione delle regole che le Camere si sono date”.
“Non c’è dubbio che l’Italia abbia conosciuto mutamenti incalzanti sulla scena politica ancora lontani dall’assestamento e con incognite ancora non decifrabili. Le sorti del governo poggiano sulle sue forze e sono legate al rapporto di fiducia con la sua maggioranza. Il presidente del Consiglio si è presentato in Parlamento per una nuova investitura ottenendo la fiducia che le due Camere gli hanno accordato anche in funzione di un patto di coalizione per il 2014 di tale patto sono stati anticipati elementi concreti e qualche significativa deliberazione è subito stata eseguita. Il giudice di tali intenti è come sempre il Parlamento”.
“Oggi vorrei rivolgere uno schietto appello al partito che il 2 ottobre scorso si è distaccato dalla maggioranza originaria guidata da Letta, perchè quella rottura non comporti l’abbandono del disegno di riforme costituzionali”, ha poi detto Napolitano lanciando un appello a Forza Italia.
“La crisi che ha investito l’eurozona ha messo a dura prova la coesione sociale. Le più elaborate previsioni 2014 segnalano un rischio diffuso di tensioni e scosse sociali: un rischio che deve essere tenuto ben presente e fronteggiato in Italia”, sottolinea il Capo dello Stato che poi ricorda che nonostante il Governo abbia espresso le proprie soddisfazione per l’arresto della caduta del Pil, “la recessione morde ancora duramente, e diffusa appare la percezione della difficoltà ad uscirne pienamente, ad imboccare la strada di una decisiva ripresa della crescita”.
“Occorrono ancora forti stimoli, a integrazione di quelli introdotti con misure approvate dal Parlamento nel corso di questo anno e già dell’anno precedente, con un succedersi di sforzi dei quali vanno peraltro verificati concretamente i risultati, resi incerti anche da lentezze e impacci nell’attuazione che rimandano a tradizionali insufficienze delle nostre amministrazioni”, sostiene Napolitano.
Redazione