
Un sondaggio condotto da Eurostat e pubblicato oggi ha indagato la propensione dei cittadini dei paesi membri dell’Unione Europea all’interazione con la pubblica amministrazione attraverso l’utilizzo del web. Come prevedibile – considerate le carenze nel nostro paese relative alla diffusione della banda larga e alla scarsa attitudine degli italiani all’uso di internet per risolvere questioni di tipo burocratico – l’Italia risulta penultima nel ranking comunitario.
Sono ancora pochi, se rapportati alla media europea, i cittadini della penisola che ricorrono ai servizi telematici per effettuare pratiche amministrative come la dichiarazione dei redditi, la richiesta di detrazioni fiscali, l’iscrizione a scuola o all’università. La percentuale che interessa l’Italia è del 22% ed è superiore solamente a quella della Romania (che si attesta al 5%). La media complessiva Ue è del 41% e i primi nell’uso di internet per comunicare con la pubblica amministrazione sono i danesi, i quali arrivano a un picco dell’85% nell’avviamento di pratiche burocratiche sul web. Seguono gli olandesi con il 79% e gli svedesi con il 78%.
Redazione online