
La Commissione bilancio della Camera ha approvato nella notte il testo definitivo della legge di stabilità, che ora passa all’Aula di Montecitorio. Su pressione di Matteo Renzi è stata rivista la cosiddetta “web tax” che aveva suscitato in questi giorni accese polemiche. La nuova versione di qulla che è stata chiamata anche “Google tax” non prevede più l’obbligo di aprire partita Iva per tutti i soggetti che effettuano il servizio di commercio elettronico diretto o indiretto sul web; obbligo che rimane invece per la pubblicità online e per il diritto d’autore.
Tra gli emendamenti approvati, ci sono l’aumento dell’imposta di bollo per i depositi titoli delle imprese, gli incentivi alla stabilizzazione dei precari dei call center e lo stanziamento di 50 milioni per i contratti di solidarietà. E’ stato approvato anche il sostegno all’emittenza radiotelevisiva. La legge prevede inoltre un nuovo fondo per il cuneo fiscale.
Il testo della legge approderà questa mattina in Aula.
Durante la votazione il Movimento 5 Stelle e Forza Italia sono usciti dalla commissione per protesta contro alcuni contenuti della legge. In particolare i due gruppi parlamentari hanno contestato l’emendamento che secondo loro “salva Sorgenia e De Benedetti dal pagamento di oneri di urbanizzazione disposti da due sentenze del Tar”.
Redazione