
E’ iniziato poco prima delle 15h00 il raduno del Movimento 9 dicembre in Piazza del Popolo a Roma, a dare sostegno alla protesta sono arrivati anche alcune decine di studenti ed operai accolti dagli applausi dei manifestanti.
Con i fumogeni tricolore intonando l’Inno di Mameli, gli studenti hanno esposto uno striscione con scritto “Studenti, braccianti, operai… il sole non sorge a Bruxelles”
Poco più di un migliaio però i manifestanti, che si sono radunati sotto agli slogan e cori: “Noi la crisi non la paghiamo” e ancora “tutti a casa”.
Come riporta l’Ansa, i Forconi che stanno arrivando nella capitale a bordo degli autobus hanno raccontato storie di disperazione economica: tra di loro negozianti, contadini, e molti disoccupati che non ci stanno a farsi chiamare “fascisti”.
“Ci stanno facendo morire piano piano”, ha commentato una manifestante, mentre un altro manifestante racconta che “sono stato costretto a vendere la mia azienda agricola ed ora sono disoccupato”.
Storie di disperazione, rabbia, esasperazione e delusioni: sono oltre tre mila le persone che al momento sono giunte in piazza, e alle quali da poco si sono aggiunti circa 200 membri di CasaPound che sono partiti dalla sede del Movimento in via Napoleone III a per raggiungere a piedi piazza del Popolo.
Presenti le delegazioni arrivate da tutta Italia, da Reggio Emilia, Firenze, Ivrea ed anche Aosta, mentre per le 17 è previsto l’intervento di Danilo Calvani, uno dei leader del Coordinamento 9 dicembre, mentre 2mila agenti stanno controllando la sicurezza nella capitale.
Al momento la partecipazione è molto ridotta: infatti, gli organizzatori si aspettavano ad almeno 15 mila persone. Tuttavia sottolinea Calvani, “molti treni diretti a Roma si sono fermati perché rotti. Siamo autorizzati a rimanere qui fino a mezzanotte, rispetteremo le consegne, mentre gli altri presidi continueranno finchè questa classe politica non se ne andrà” ha continuato Calvani.
Ma questo pomeriggio, l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, il cardinale Bagnasco ha lanciato un appello: “Soprattutto le istituzioni politiche devono ascoltare il grido di dolore della piazza, un disagio che è reale nella nostra società. Dall’altra parte ci deve essere uno spirito costruttivo per non protestare solo in modo civile ma fare anche delle proposte”.
Mariano Ferro uno dei promotori della protesta che si è dissociato dalla manifestazione per timori d’infiltrazioni violente ha comunque mostrato segni di riavvicinamento: “Non sarò in piazza ma mi auguro di cuore che la manifestazione sia partecipata”.
Ma la protesta prosegue anche in altre città italiane e a Barletta, circa un centinaio di persone tra commercianti, imprenditori del settore manifatturiero e calzaturiero, liberi professionisti e disoccupati, hanno sfilato oggi per il centro cittadino fino alla prefettura dove hanno consegnato in una scatola le chiavi delle loro attività
“Il nostro è stato un gesto simbolico per denunciare l’inadempienza del governo nei nostri confronti, perchè ci hanno ridotto in povertà. Inoltre abbiamo consegnato al Prefetto un documento, protocollato regolarmente nel quale abbiamo elencato in modo molto chiaro alcune delle nostre richieste da girare al governo. Adesso attendiamo risposte concrete alle nostre richieste. Intanto il comitato è pronto ad andare avanti con nuove iniziative per far sentire la nostra voce fin quando non saranno presi provvedimenti seri per risolvere la situazione drammatica in cui versano le nostre aziende”, ha spiegato un commerciante Oronzo Carli.
Redazione
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