
E’ una protesta anomala quella che si è svolta ieri in Bolivia dove centinaia di bambini hanno fronteggiato le forze dell’ordine davanti alla sede dell’Assemblea nazionale a La Paz protestando contro la riforma del lavoro che introduce un limite di età a 14 anni per lavorare.
“Protestiamo pacificamente. Siamo dei bambini e chiediamo il rispetto dei nostri diritti. Siamo qui e non potranno sopprimere i nostri mestieri. La polizia sta utilizzando dei lacrimogeni contro i bambini”, ha raccontato una giovane che stava manifestando.
Stando quanto riporta l’emittente francese TF1, i giovani chiedono che vi sia la possibilità di lavorare al di sotto dei 14 anni nel caso in cui si riveli una loro scelta: “Noi lavoriamo per aiutare i nostri genitori. Ho tre fratelli e sorelle. I nostri genitori non riescono a farcela da soli”, spiegano in tanti.
Da parte del sindacato dei giovani operai (Unatsbo), nato nel 2011, viene richiesto che il limite sia fissato a 12 anni, sia per proteggere i più giovani che per portare il salario a livello degli adulti.
Nel 2012, l’Unicef che spinge per l’abolizione del lavoro infantile in Bolivia aveva stimato che vi erano circa 850mila bambini che lavoravano nel paese e secondo il rapporto, 120mila bambini tra i 7 e i 17 anni sono impiegati nelle miniere in condizioni estremamente pericolose.
Redazione
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